Italia, la recessione si aggrava a fine 2012. Pil nel IV trimestre -0,9% t/t, peggio delle previsioni
Peggior trimestre da inizio 2009 per l’economia italiana che si conferma in recessione per il sesto trimestre consecutivo. Gli ultimi 3 mesi del 2012 hanno visto il Pil dell’Italia scendere al ritmo dello 0,9% su base trimestrale, decisamente peggio delle attese che erano per un -0,6% t/t e con un netto peggioramento rispetto al -0,2& t/t fatto registrare nel trimestre precedente.
Era dal primo trimestre 2009 che non si registrava una contrazione così marcata. L’Istat rimarca che il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti i comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Il quarto trimestre del 2012 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente.
Dai dati preliminari diffusi dall’Istat emerge una contrazione del 2,7% nei confronti del quarto trimestre del 2011. Nel 2012 il Pil corretto per gli effetti di calendario è diminuito del 2,2% rispetto all’anno precedente (il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al 2011).
Lo scorso mese il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha indicato nel secondo trimestre di quest’anno il momento in cui l’Italia dovrebbe tornare a crescere anche se a ritmo ridotto. Bankitalia per quest’anno stima una contrazione del Pil nell’ordine dell’1% con l’avvio della ripresa solo nella seconda metà dell’anno. Stima analoga, di discesa nell’ordine dell’1%, quella formulata dal Fondo Monetario Internazionale. L’ultima analisi mensile del Centro Studi Confindustria (CSC) ha rimarcato che l’economia italiana sta toccando il fondo della dura recessione e si delineano i presupposti di un rimbalzo che può dare avvio alla ripresa grazie al venir meno o l’allentamento delle tre cause della recessione (credit crunch, iper-restrizione dei bilanci pubblici e frenata della domanda globale).