Notizie Notizie Italia Italia, Goldman Sachs: il target spread che scatenerebbe rischi sistemici. La profezia si sta già avverando

Italia, Goldman Sachs: il target spread che scatenerebbe rischi sistemici. La profezia si sta già avverando

25 Maggio 2018 09:08

Arriva la nota di Goldman Sachs sull’Italia e sulle conseguenze che le politiche fiscali espansive contenute nel contratto di governo M5S-Lega potrebbero avere sullo spread BTP-Bund e sui tassi decennali. Nella carrellata di analisi e note sull’Italia che vengono snocciolati dal mondo dell’alta finanza, non mancano gli avvertimenti-profezie che, in questo periodo di notevole turbolenza di mercati, si autoavverano. Tra questi c’è anche quello di Goldman Sach che, nel report “Global Markets Daily”, scrive:

“Nel caso in cui lo spread si posizionasse in modo convincente sopra quota 200, allora i rischi sistemici sugli asset dell’Unione monetaria europea e anche al di là di essa, probabilmente, aumenterebbero. Il rischio sovrano dell’Italia è rimasto confinato a livello locale, per ora”.

Le cose sono però già cambiate: la fuga dai fondi azionari italiani è un dato di fatto, e  l’escalation delle tensioni sugli asset italiani, scatenata anche dalle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini e dal monito della Bce si riflette tutta nello spread, alle prese con l’ennesima impennata che lo porta a sfondare proprio il muro dei 200 punti base, considerato da Goldman, per l’appunto, livello che farebbe innescare il rischio contagio.  In questo scenario, il mercato più vulnerabile – considerando i precedenti storici – sarebbe il Portogallo“.

Il timore ora è che tra le varie soglie pericolo individuate per l’Italia, possa essere superata anche quella che Goldman Sachs indica nel suo report.

“Se il profilo del governo e le dichiarazioni dei membri dell’esecutivo continuassero a indicare un rapporto conflittuale tra l’Italia e la sua adesione all’euro, allora potremmo vedere lo spread BTP-Bund salire fino a 250 punti base, a fronte di tassi decennali proiettati verso il 3%“.

In realtà lo scenario base di Goldman Sachs non è così catastrofico:

“Riteniamo che i BTP decennali italiani scontino un premio sul rischio politico pari a circa 40-50 punti base” e che “i rischi sistemici legati al loro recente sell off siano stati finora modesti“.

La view di base non è neanche ribassista, ma neutrale.

“Tecnicamente, saremmo neutrali sui BTP a 10 anni con spread in area 175-200″.

Tra l’alto, “se la retorica anti-euro venisse smorzata e il dicastero dell’Economia fosse assegnato a una personalità dotata di un background rilevante e di un atteggiamento moderato  (qui trapela tutta la paura per la possibilità che prossimo ministro dell’Economia e delle Finanze diventi Paolo Savona) – e questo è il nostro scenario di base – lo spread potrebbe tornare nel range compreso tra 150-160 punti base, con le posizioni short che verrebbero chiuse”.

Altrimenti, il differenziale salirebbe per l’appunto fino ai 250 punti base indicato. Nel complesso, considerando la probabilità di questi due scenari, “al momento scegliamo di essere neutrali”.

Nella nota gli analisti del colosso bancario americano mettono in evidenza anche che la correlazione giornaliera tra i BTP e i Bund è diventata negativa, riflettendo proprio l’incertezza politica.

“Tale correlazione dovrebbe accelerare ulteriormente al ribasso, nel caso di due scenari contrapposti: 1) nella situazione di una ulteriore escalation delle tensioni politiche e di un effetto contagio sugli spread di altri paesi dell’Unione monetaria (con il sell off sui BTP e il rally dei Bund) 2) oppure, in caso di un allentamento delle tensioni politiche, che alimenterebbe una reazione positiva dei mercati sui tassi italiani (e quindi i BTP riporterebbero un rally e i Bund sarebbero colpiti da un sell off)”.

Goldman Sachs ricorda:

“Abbiamo osservato una dinamica simile dopo il primo round delle elezioni presidenziali francesi, quando i mercati hanno escluso la possibilità che Marine Le Pen riuscisse ad arrivare al secondo turno. In quella occasione, lo spread OAT-Bund si è ristretto in modo significativo. Detto questo, l’incertezza sulla politica italiana dovrebbe protrarsi per un periodo di tempo più lungo rispetto a quanto avvenuto nel caso della Francia e prevediamo che tale situazione sarà rispecchiata in un aumento più sostenuto della volatilitàdei bond italiani: questa è la ragione per cui crediamo che gli spread si attesteranno a livelli superiori ai livelli “fair”, che riflettono i fondamentali“.

View di Goldman Sachs sull’euro

“La maggior parte del calo subito dall’euro, nel corso dell’ultimo mese, riflette altri fattori, tra cui il rallentamento del momentum di crescita dell’area euro, e il contesto di un ampio rafforzamento del dollaro. Tuttavia, a giudicare dal trend del rapporto tra l’euro e il franco svizzero, si nota come il rischio italiano abbia ricoperto un ruolo più centrale nel determinare il trend della moneta unica, soprattutto da quando le prime bozze sul contratto di governo M5S-Lega hanno iniziato a circolare. Andando in avanti, fino a quando il rischio italiano rimarrà limitato ai confini del paese, il nostro team sul forex non individua un maggiore rischio al ribasso, sull’euro, legato all’Italia. Tuttavia, nel caso in cui il rischio dovesse trasformarsi in un evento di natura più sistemica, allora l’euro sconterebbe la situazione, in modo inizialmente più visibile nel rapporto EUR-CHF e successivamente nel cambio EUR-USD”.

“Basandoci sulla sensibilità ai premi sul rischio sovrano dei paesi periferici, crediamo che il rapporto euro-dollaro potrebbe scendere di 5 grandi figure, nel caso di aumento del rischio sistemico. Se invece i timori si smorzassero, l’EUR-USD salirebbe di 2-3 grandi figure, facendo tornare l’EUR-CHF a quota 1,20”.