Notizie Notizie Italia Italia: crescono deprivazione e povertà, quasi 7 milioni in difficoltà economiche

Italia: crescono deprivazione e povertà, quasi 7 milioni in difficoltà economiche

11 Marzo 2013 14:44

Sempre più povertà e deprivazione in Italia, dovute alla caduta del potere di acquisto ma anche al peggioramento del mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, le donne e il Mezzogiorno in un contesto di crisi economica. Questo il quadro che emerge dal primo rapporto sul “Benessere Equo e Sostenibile” (Bes), redatto dall’Istat e da Cnel e presentato oggi a Montecitorio alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Secondo lo studio, la crisi economica degli ultimi cinque anni ha iniziato a mostrare i limiti del sistema di welfare italiano, accentuando le disuguaglianze tra classi sociali. Nel 2011 la disuguaglianza del reddito, ossia il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero, è salito dal 5,2 al 5,6. Quasi 7 milioni di persone (6,7 milioni per la precisione) vivono in condizioni di gravi difficoltà economiche. Si tratta di 2,5 milioni di persone in più rispetto all’anno prima. E la grave deprivazione è aumentata di 4,2 punti percentuali, passando dal 6,9% all’11,1% nel 2011. 

Una situazione che riflette la caduta del potere di acquisto delle famiglie ma anche il continuo peggioramento del mercato del lavoro. L’Italia è il Paese europeo che, dopo la Spagna, presenta la più forte esclusione dal lavoro dei giovani e l’unico ove un’intera macro-regione assicura bassissime opportunità di occupazione regolare. “Le diseguaglianze rimangono cospicue a svantaggio delle donne, dei giovani e del Mezzogiorno”, si legge nel Bes 2013.

Sempre oggi l’istituto di statistica nazionale ha confermato la contrazione dell’economia. Il Prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2012 ha evidenziato un calo dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annuale il ribasso è stato del 2,8% (-2,7% la precedente lettura). E la situazione economica non sembra migliorare: è dell’1% il calo già acquisito per il 2013.