Istat: Pil 2013 rialzato di 59 miliardi, deficit ridotto al 2,8%
Il Pil nominale 2013 è stato rivisto al rialzo di 58,880 miliardi (del 3,8%) rispetto ai dati diffusi a marzo 2014, calcolati sulla base del ‘vecchio’ sistema dei conti nazionali (Sec95). Lo comunica l’Istat, dopo aver adottato il nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec 2010). I tassi di variazione del Pil per gli anni recenti hanno, invece, subìto revisioni molto contenute. In particolare, il tasso di variazione del Pil in volume del 2013 è risultato identico a quello stimato a marzo 2014 mentre quello relativo al 2012 è stato rivisto al rialzo da -2,4% a -2,3%. Nel 2013 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.618.904 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,6% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito dell’1,9%.
Il rapporto deficit-Pil 2013 è migliorato di 0,2 punti, fermandosi al 2,8%, invece che al 3% risultato dalle precedenti stime. In valore assoluto l’indebitamento netto si riduce di circa 2 miliardi. Il debito pubblico 2013, ricalcolato dall’Istat, si attesta al 127,9% del Pil, da 132,6% calcolato secondo il vecchio sistema. L’avanzo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) espresso in rapporto al Pil risulta ora del 2%, con una revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima in vecchio Sec.
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,3%, in lieve aumento rispetto al 2012 (+0,1 punti percentuali).
Dal lato della domanda nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,3% dei consumi finali nazionali e del 5,4% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento dello 0,6%. Le importazioni sono diminuite del 2,7%. I dati odierni seguono quelli pubblicati recentemente dall’Istat sull’anno 2011.