Istat: crescita si è interrotta e la fase di debolezza proseguirà nei prossimi mesi
Niente crescita per l’Italia nel secondo trimestre dell’anno e anche nei prossimi mesi la situazione dovrebbe confermarsi difficile. Non emerge ottimismo dall’ultima nota mensile sull’economia italiana pubblicata questa mattina dall’Istat. “L’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale“. E’ quanto rimarca l’Istat nella sua nota di aggiornamento mensile. In merito alle prospettive di breve termine, l’Istat sottolinea come l’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana.
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) è sceso sotto quota 100 per la prima volta dal febbraio 2015. Gli indici di diffusione della crescita congiunturale dei settori della manifattura e dei servizi segnalano ancora una percentuale superiore al 50% di settori in espansione, anche se la quota risulta in diminuzione rispetto ai trimestri precedenti.
Dopo la crescita registrata nei trimestri precedenti, nel secondo trimestre 2016 il prodotto interno lordo ha subito una battuta d’arresto, segnando una variazione nulla su base congiunturale. La variazione rispetto al secondo trimestre 2015 è stata pari allo 0,8%, in calo rispetto all’1% registrato nel primo trimestre.
La dinamica della domanda interna, rimarca l’Istat, è stata caratterizzata dalla sostanziale stabilità dei consumi finali nazionali, sintesi di una crescita dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di una flessione dello 0,3% della spesa della PA e dalla contrazione congiunturale degli investimenti fissi lordi (-0,3%), determinata principalmente dalla diminuzione della spesa per macchinari, attrezzature e altri prodotti (-0,8%). Gli investimenti in costruzioni hanno registrato una variazione nulla mentre la componente dei mezzi di trasporto ha segnato una variazione positiva (+1,4%). L’industria in senso stretto ha mostrato segnali di debolezza registrando una riduzione significativa del valore aggiunto (-0,8% rispetto al primo trimestre).
Le attese per il prossimi mesi permangono deboli. Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è peggiorato nel mese di agosto non evidenziando segnali di particolare vivacità tra le componenti. Il valore aggiunto delle costruzioni ha invece segnato un lieve incremento congiunturale (+0,1%) dopo il forte calo registrato nel trimestre precedente (-0,5% rispetto al quarto trimestre 2015).
Le attese per il prossimi mesi permangono deboli. Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere è peggiorato nel mese di agosto non evidenziando segnali di particolare vivacità tra le componenti. Il valore aggiunto delle costruzioni ha invece segnato un lieve incremento congiunturale (+0,1%) dopo il forte calo registrato nel trimestre precedente (-0,5% rispetto al quarto trimestre 2015).
Nel secondo trimestre i consumi finali nazionali hanno segnato un rallentamento della crescita: la spesa delle famiglie residenti ha registrato un modesto incremento (+0,1% congiunturale) accompagnato da segnali di moderazione in tutte le componenti tranne quella dei beni semidurevoli (+0,7% dopo il -0,9% in T1); più marcato è risultato il rallentamento per i beni durevoli (variazione nulla in T2 da +1,2% in T1) e per i non durevoli (-0,1% in T2, +0,6% in T1). Ad agosto la fiducia dei consumatori ha evidenziato una nuova contrazione dopo il parziale recupero del mese di luglio: da gennaio l’indicatore ha perso circa 9 punti. Le aspettative dei consumatori hanno segnato un generale peggioramento come sintesi di giudizi negativi sul clima economico e sulla disoccupazione.