IPO Snapchat? Lasciate perdere, è vera e propria spazzatura (analisti)
Febbre da social network? Ma anche no!
Potremmo riassumere così il pensiero di Trip Chowdhry, capo analista della Global Equities Research, che in un report dello scorso fine settimana ha così etichettato la prossima IPO di Snapchat.
Un collocamento da non prendere neppure in considerazione: “L’azione è solo spazzatura” ha precisato senza troppi giri di parole l’esperto per la matricola statunitense che dovrebbe approdare a Wall Street entro la fine dell’anno in corso.
“Siamo oramai arrivati ai titoli di coda del boom dei social media” ha ribadito Chowdhry sottolineando come gli investitori fondamentalisti dovrebbero evitare senza alcun dubbio l’azione.
Affermazioni forti che non rappresentano una novità per Chowdhry, conosciuto negli ambienti finanziari per le proprie visioni ultra-ribassiste sui titoli del comparto tecnologico. Basti pensare che a dicembre questo “esperto” aveva etichettato con titoli altrettanto sensazionalistici l’azione Twitter che, a suo avviso, non varrebbe neppure 10 dollari ad azione (16,6 euro il prezzo di Twitter a Wall Street in questi minuti).
Tornando a Snapchat l’esperto ha sottolineato di vedere tra i suoi colleghi valutazioni troppo ottimistiche sul titolo: secondo alcuni studi il collocamento tramite IPO del social network potrebbe valere fino a 25 miliardi di dollari. Un prezzo decisamente lontanissimo dalle valutazioni di Chowdhry secondo cui la valutazione non dovrebbe nemmeno lontanamente superare i 500 milioni di dollari.
Bisogna precisare che la visione di Chowdhry rimane un’eccezione rispetto alle valutazioni di molti altri stimati analisti internazionali che vedono nell’IPO di questo nuovo social network un’ulteriore occasione di guadagno come avvenuto in passato per Facebook, tanto per citare la più nota. Come sempre in questi casi tanto, per non dire tutto, dipenderà dal prezzo di collocamento dell’azione in Borsa.
Rimane forte il sospetto che le affermazioni di Chowdhry siano nient’altro che un modo per ottenere visibilità internazionale gratuita. E se questo fosse il suo reale fine dobbiamo ammettere che ha colto in pieno l’obiettivo.