I primi mesi del 2010 forniscono indicazioni coerenti con una ripresa delle Ipo (Initial public offering) a livello globale. E’ quanto emerge da un’analisi pubblicata su Business & Financial Info, la newsletter mensile di Bureau van Dijk, uno dei leader mondiali nella distribuzione di informazioni economico/finanziarie su aziende, banche e assicurazioni di tutto il mondo. Lo studio è stato effettuato su dati presenti nel database Zephyr al termine dei primi tre mesi dell’anno.
Dall’inizio del 2010 le operazioni di quotazione completate nel mondo risultano pari a 269, per un controvalore di 18,137 miliardi di euro. Numeri che annualizzati mostrano un, seppur modesto, trend di crescita per l’anno in corso. Il 2009 si era infatti chiuso con 1.031 operazioni di quotazione per un controvalore di 71,605 miliardi di euro.
L’operazione più importante dei primi tre mesi del 2010 ha riguardato la cinese Huatai Securities, che ha quotato il 14% del suo capitale sullo Shanghai Stock Exchange, per un controvalore di 1,697 miliardi di euro. Al secondo posto l’offerta pubblica del 10,64% della russa Rusal per 1,589 miliardi di euro. Al terzo la quotazione del 29,9% di China Xidian Electric 1,077 miliardi.
La supremazia delle Ipo di società basate in Paesi emergenti non è però una novità. Nel 2009 il 40% delle operazioni di Ipo a livello globale ha interessato società asiatiche e oltre il 60% ha fatto riferimento a mercati cosiddetti emergenti (cfr grafico). Anche nel 2009 le operazioni caratterizzate da maggiore controvalore hanno riguardato società di tali Paesi. Al primo posto si è piazzata l’operazione con cui la cinese China State Construction Engineering Corporation ha messo sul mercato il 40% del suo capitale sulle Borsa di Shanghai. Il controvalore dell’operazione è stato pari a 5,180 miliardi di euro. Al secondo posto si è posizionata la quotazione del 33,33% del capitale di Metallurgical Corporation of China, per un valore di 3,493 miliardi e al terzo la quotazione sulla Borsa di San Paolo di Visanet, per 3,088 miliardi. Le indicazioni dei primi mesi del 2010 rappresenterebbero dunque il ritorno al trend di crescita interrottosi nel 2008, quando il numero di Ipo si era quasi dimezzato rispetto all’anno precedente.
Nel 2008 le operazioni erano state 1.628 con un controvalore attestatosi a 138,232 miliardi. Nel 2007 le Ipo avevano raggiunto il numero record di 3.147 per un controvalore di 190,284 miliardi, mentre in termini di controvalore l’anno migliore era stato il 2006, con 2.810 operazioni per un valore di 221,922 miliardi.
Distribuzione geografica dei deal nell’anno 2009 – Fonte: elaborazioni su database Zephyr – Bureau van Dijk