Nuovi Bonus Cap su azioni, rendimenti potenziali fino al 24%
La gamma dei Bonus Cup di BNP Paribas si allarga con una nuova serie di sottostanti azionari di primarie società quotate nazionali e internazionali. In particolare BNP Paribas ha lanciato 20 nuovi Bonus Cap: Intesa Sanpaolo, UnitCredit, SocGen, Fca, Saipem, Telecom Italia, STMicroelectronics, Iliad, Bayer, Daimler. Questi nuovi certificati hanno scadenza a giugno e a dicembre e prevedono rendimenti potenziali compresi tra il 6,75% e il 24%.
Come funzionano i Bonus Cap?
I Bonus Cap consentono, a scadenza, di ottenere un Bonus se nel corso della vita del Certificate il sottostante non ha mai raggiunto un valore pari o inferiore alla barriera continua. Infatti, è possibile guadagnare anche in caso di ribassi moderati delle azioni sottostanti, compresi entro il 20% del valore iniziale.
Se invece si verifica l’evento barriera, a scadenza il Certificate non paga il Bonus, ma un importo proporzionato all’effettiva performance del sottostante. In questo caso sono possibili due scenari: l’investimento si può concludere con un ritorno se il valore finale del sottostante è superiore a quello iniziale e il guadagno rimane comunque limitato dal livello del Cap. Si verifica una perdita del capitale investito commisurata alla performance negativa del sottostante, se il valore finale del sottostante stesso è inferiore al valore iniziale.
Un esempio: Bonus Cap su Intesa Sanpaolo
Ad esempio, il Bonus Cap su Intesa Sanpaolo con scadenza dicembre (Isin: NL0013313224) pagherà a scadenza un premio di 21 Euro se durante tutta la vita del Certificate il titolo si è sempre trovato al di sopra del prezzo barriera (1,6676 €). Qualora Intesa Sanpaolo tocchi la barriera continua nel corso della vita del Certificate, a scadenza l’investitore riceve un importo commisurato alla performance del sottostante. Se tale performance è positiva, il Certificate scade e paga il valore nominale più il rendimento di Intesa Sanpaolo (per un valore massimo pari al 21 Euro), se invece è negativa ci sarà una conseguente perdita sul capitale investito (100 € per Certificate).
I vantaggi fiscali
Si ricorda che il trattamento fiscale dei Certificate, considerati redditi diversi di natura finanziaria (con aliquota pari al 26%), a differenza di altre classi di investimento quali fondi ed ETF, permette di utilizzare le eventuali plusvalenze per compensare perdite pregresse.