Impregilo: in vista buyback su 20% del capitale, Salini pronto ad agire contro Gavio

La guerra tra Salini e Gavio non conosce sosta, con una batti e risposta giunti nell’arco di una mattinata. Ma andiamo con ordine.
Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di Autostrade Torino-Milano (Astm) sulle linee strategiche per il sostegno del piano industriale 2012-2016 di Impregilo. Nell’occasione, Alberto Sacchi, amministratore delegato della società, ha annunciato l’intenzione di lanciare un programma di buyback sulle azioni proprie entro la fine dell’anno. L’operazione riguarderà massimo il 20% del capitale e verrà attuato attraverso un’Opa rivolta a tutti gli azionisti. “Abbiamo riserve per 200 milioni di euro, più i ricavi di un’eventuale cessione di Ecorodovias e chiederemo l’approvazione degli azionisti di minoranza che detengono meno del 10% del capitale. Così facendo in caso superassimo il 30% non scatterebbe l’obbligo di Opa nè per noi nè per Salini”, ha sottolineato l’Ad, chiarendo che Astm non parteciperà al buyback. Questo metodo “è un sistema di remunerazione attuale che non consiste in un disinvestimento obbligatorio a differenza del dividendo straordinario”, ha concluso Sacchi.
Beniamino Gavio, azionista del general contractor con il 29,9%, è poi intervenuto a margine dell’incontro con la stampa, escludendo un’eventuale Opa su Impregilo. Se alla riunione degli azionisti del prossimo 12 luglio dovesse prevalere Salini ci potrebbe essere la revoca dell’intero Cda, come da volontà dell’imprenditore romano. “In sette anni non abbiamo mai avuto la possibilità di guidare l’azienda” ha dichiarato Gavio. “Con questo mercato non me la sento di mettere sul tavolo un miliardo. Se in assemblea dovessi andare sotto aspetterò”. Gavio poi si è detto preoccupato per lo scontro attuale tra i due soci di maggioranza di Impregilo, entrambi con in mano il 29,9 per cento. Un accordo con Salini? Se ci fosse stata la possibilità l’avremmo già fatto“. Così ha proseguito Gavio, escludendo una possibilità di un raggiungimento di un’intesa con l’imprenditore romano. “Non conosco Salini, gli ho stretto la mano all’ultima assemblea. Ma abbiamo due stili di vita, due mentalità e due visioni molto diverse”.
Gavio ritiene inoltre “valida e interessante dal punto di vista industriale” l’offerta ricevuta da Primav sul 19% della brasiliana Ecorodovias, che “dà un premio dell’11% sui prezzi degli ultimi mesi e valorizza la società per 1,07 miliardi di euro”. L’Ad di Aurelia ha spiegato che la proposta dovrebbe portare 1-2 membri nel Cda di Ecorodovias mentre il restante 10% (quota che rimarrebbe in mano a Impregilo) rimarrebbe vincolato. “Stiamo negoziando e stiamo cercando di ridurre il periodo di lock up a due anni solo per il 5%”, ha proseguito Gavio, precisando che l’operazione consentirebbe ad Impregilo di lavorare come imprenditore locale e godere di benefici tra il 2012 e il 2014 e dai Mondiali di calcio. Claudio Costamagna, candidato alla presidenza nella lista presentata da Salini, ha contestato l’operazione. Gavio ha risposto: “Questa è un’offerta molto valida, se ce ne sono di superiori allora le voglio vedere, non c’è niente di male”.
Ed ecco che giunge notizia di Salini che ha dato mandato ai suoi legali per intraprendere azioni contro Gavio. Lo rende noto la società in una nota in cui si legge che “dopo i ripetuti tentativi da parte del gruppo Gavio e dei suoi advisor (incluso il consulente legale) di influenzare l’opinione degli investitori con la diffusione di notizie completamente prive di qualsiasi fondamento fattuale o giuridico, Salini ha incaricato i suoi avvocati di avviare ogni opportuna iniziativa a tutela propria e del mercato”. L’imprenditore romano sottolinea poi i motivi che lo hanno indotto a chiedere la revoca del Cda alla prossima assemblea del 12 luglio precisando che “secondo la legge italiana gli amministratori possono essere revocati in qualsiasi momento” e che “solo se in tribunale viene provato che la revoca avviene senza giusta causa, gli amministratori revocati hanno diritto al risarcimento del danno da parte dell’azienda per un importo corrispondente alla retribuzione che l’amministratore avrebbe percepito fino alla scadenza del proprio mandato”. In più “la decisione del Cda di vendere una parte della quota di Impregilo in Ecorodovias e di lanciare un piano di buy-back limitato ad un massimo del 20% del capitale sociale è totalmente incoerente con il piano strategico annunciato da Impregilo. La proposta di cessione non è trasparente, né consente alla società di ricavare l’intero valore di mercato della sua partecipazione in Ecorodovias. Per quanto riguarda il buy-back, tale piano è solo finalizzato a favorire interessi di Gavio, permettendo una ‘acquisizione strisciante’ del controllo della società senza lanciare una Opa”.
Alla notizia, Gavio si è mostrato sorpreso: “Non capisco, a titolo personale non ho fatto niente a Salini. Vuol dire che è molto debole, mi difenderò. Avere visioni diverse non è un buon motivo per andare dai legali”.