Il mini-yen riaccende l’equity nipponico, puntare su Tokyo guardando a dividendi ed export
Torna l’euforia sulla Borsa di Tokyo che trova sponda nella ripresa del movimento ribassista dello yen. La divisa nipponica ha aggiornato i minimi a oltre 12 anni contro il dollaro statunitense in scia alle rinnovate aspettative di divergenti politiche monetarie in Giappone e negli Stati Uniti. Se da un lato la Federal Reserve dovrebbe apportare entro fine anno il primo rialzo dei tassi, sull’altra sponda del Pacifico la Bank of Japan (BoJ) dovrebbe rimanere ancora a lungo impegnata a raggiungere l’obiettivo di riportare l’inflazione stabilmente al 2%. La BoJ stima di raggiungere tale target di inflazione entro la metà dell’anno fiscale 2016, ma in seno alla stessa banca centrale è emerso ultimamente qualche dubbio circa l’effettiva capacità di rispettare tale outlook e non appare del tutto tramontata l’ipotesi di un rafforzamento nei prossimi mesi del QQE (quantitative e qualitative easing), attualmente pari a 80 mila miliardi di yen al mese, per accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di politica monetaria.
Parallelamente allo sgonfiarsi dello yen sul mercato si è quindi assistito a un nuovo rally della Borsa nipponica sulla falsariga di quanto fatto 2 anni fa al momento del varo del primo QE. L’indice Nikkei ha inanellato nella seconda metà di maggio la striscia di rialzi più lunga dal lontano 1988 (12 sedute consecutive in positivo) con gli investitori che guardano proprio ai benefici per l’export dell’effetto mini-yen.
Puntare su Tokyo con un occhio di riguardo a dividendi ed export
Interessante novità per prendere posizione sul Giappone è l’ETF portato in Europa da WisdomTree, il più grande emittente al mondo di ETF currency hedged per masse gestite, che pondera i componenti dell’indice sottostante in base ai dividendi pagati considerando anche elementi quali propensione all’export e diversificazione settoriale. Il WisdomTree Japan Equity UCITS ETF, che ha debuttato su Borsa di Londra, Borsa Italiana e Francoforte lo scorso 21 maggio, offre un’esposizione al mercato azionario giapponese con un’inclinazione verso le società esportatrici che potrebbero beneficiare di un deprezzamento dello yen, offrendo al contempo la copertura delle fluttuazioni valutarie tra il valore dello yen giapponese e il dollaro USA.
Il replicante appartiene alla categoria degli smart beta rifacendosi all’indice WisdomTree Japan Hedged Equity Index che pondera i titoli in base ai dividendi pagati nell’esercizio precedente, e le società che pagano più dividendi in Dollari USA ricevono una ponderazione maggiore nell’indice. Ogni titolo non può rappresentare più del 5% dell’indice, e ogni singolo settore non può rappresentare più del 25% dell’indice. Per essere incluse nell’indice, oltre a pagare dividendi (per un ammontare di almeno 5 milioni di Dollari Usa nell’esercizio precedente), le società devono ricavare dal Giappone non più dell’80% dei loro proventi e godere di requisiti minimi a livello di capitalizzazione di mercato (almeno l’equivalente di 100 milioni di Dollari USA) e scambi (volume medio giornaliero di scambi di almeno l’equivalente di 100.000 Dollari USA nel trimestre precedente e di 250.000 azioni al mese nei sei mesi precedenti).
Anche Europa protagonista nei nuovi ETF WisdomTree USD Hedged
In contemporanea è stato quotato lo scorso mese anche il WisdomTree Europe Equity UCITS ETF – USD Hedged che invece offrire un’esposizione ampia all’azionario dell’Eurozona offrendo al contempo copertura sulle fluttuazioni valutarie tra il valore dell’ euro e del dollaro USA. “Rendiamo disponibili agli investitori europei due delle proprie strategie di maggior successo – ha commentato Hector McNeil, Co-CEO di WisdomTree Europe – e la nostra ricerca mostra che gli azionari dei paesi sviluppati come il Giappone e l’Europa, tendono a performare meglio in periodi di debolezza valutaria”.“I mercati azionari dell’Europa continentale e del Giappone continuano a beneficiare del programma di quantitative easing lanciato dalla BCE e dalla Bank of Japan, che ha innescato una svalutazione sia dell’Euro sia dello Yen in favore delle società orientate alle esportazioni i cui titoli azionari hanno registrato un incremento di prezzo successivamente alla spinta monetaria”, rimarca Viktor Nossek, responsabile della ricerca di WisdomTree Europe.
Beneficio pieno degli effetti del QE
“Questi due ETF sono pensati per offrire agli investitori un’esposizione sulle aziende esportatrici rispettivamente di Europa e Giappone – prosegue Nossek – cercando al contempo di proteggere dal rischio di downside legato al deprezzamento di Euro e Yen rispetto al dollaro USA. Con la copertura della possibile debolezza valutaria come conseguenza del QE, gli investitori potrebbero beneficiare maggiormente dal sentiment rialzista nei mercati azionari di Europa e Giappone guidati da un ambiente caratterizzato dal QE”.