Notizie Notizie Italia Il Guardian critica l’Italia delle cure miracolose e dell’eurofobia. Torna di moda grafico PIIGS

Il Guardian critica l’Italia delle cure miracolose e dell’eurofobia. Torna di moda grafico PIIGS

28 Maggio 2018 10:36

Cure miracolose ed eurofobia“. Così il Guardian esprimeva i suoi dubbi sul governo nascente M5S-Lega. Governo che non nascerà, non ora per lo meno, dopo il no del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla proposta, considerata dai due partiti imprescindibile per la formazione di un esecutivo,  di Paolo Savona al dicastero dell’Economia.

Il quotidiano britannico si chiedeva se davvero Giuseppe Conte potesse essere in grado di risanare l’Italia, ricordando come il presidente del Consiglio incaricato (ormai ex) fosse stato l’avvocato della famiglia di Sofia De Barros, la bambina colpita da una malattia neurodegenerativa che divenne il volto più noto nella vicenda Stamina.

Fu Conte ad andare dal giudice e a chiedere che la bambina venisse sottoposta al trattamento “Stamina”, nell’ambito di una battaglia che già vedeva in prima linea il M5S, che descriveva la storia di de Barros come la prova – ricorda il Guardian – di come “l’establishment” italiano stesse danneggiando i cittadini, impedendo l’applicazione della cura.

“Conte è stato scelto (come premier del nuovo governo M5S-Lega), nonostante la mancanza di un qualsiasi tipo di esperienza politica, da due leader (Luigi Di Maio e Matteo Salvini) che non sono riusciti a mettersi d’accordo su un qualsiasi altro nome. Dopo il via libera del Quirinale a Conte, è scoppiato il caos sul nome di Paolo Savona (al dicastero dell’Economia) -proseguiva il Guardian, prima dello scoppio della crisi istituzionale delle ultime ore.

Il dramma italiano si sta consumando in queste ore: il pomo della discordia tra Mattarella e M5S-Lega, Paolo Savona all’Economia – che il giornale ricorda essere l’economista “critico infervorato dell’euro” che ha definito la moneta unica “una gabbia tedesca” – non è stato sanato, e tutto il lavoro delle ultime settimane è saltato in aria.

La parola passa ora a Carlo Cottarelli, già convocato da Mattarella per dar vita a quello che sarà un governo neutro, governo del Presidente, che avrà il compito di traghettare l’Italia verso nuove elezioni.

La notizia, inizialmente, fa da assist a BTP e a Piazza Affari: ma l’effetto dura poco. Le preoccupazioni sul futuro dell’Italia sono più forti anche del rigore di Mattarella, in quanto i mercati temono una nuova alleanza M5S-Lega.

D’altronde, la legge elettorale italiana è quella e, nel caso in cui Forza Italia decidesse di dare il suo assist al governo Cottarelli, Salvini potrebbe, come ha detto, decidere di dire stop all’alleanza del centro destra, e tornare da Di Maio & Co.

Intanto i mercati continuano a giudicare l’Italia, mettendola sotto torchio. Indicativo un grafico di Holger Zschäpitz, senior editor del desk finanziario di Die Welt, che ricorda che l’Italia dipende dai mercati, soprattutto se si considera l’emissione di bond prevista per quest’anno.

E lo stesso ricorda anche come le banche italiane siano le prime creditrici del debito pubblico italiano, con una esposizione che è pari a 81,4 miliardi di euro per Intesa SanPaolo e a 54 miliardi per UniCredit.

In tutto questo, si può senz’altro dire che il caso e caos politico italiano hanno riportato i mercati a focalizzare la loro attenzione non solo sul rischio Italia, ma anche su quello di altri paesi che fanno parte del club infelice dei PIIGS.

C’è chi mette in evidenza, infatti, il grafico della rottura dell’euro, cosiddetto in quanto indica il rischio di redominazione degli asset in euro. E a tal proposito viene fatto notare il balzo del rischio Portogallo.

Il paese è al terzo posto della classifica dei paesi dell’Unione europea più indebitati, e al momento ha un rapporto debito-Pil pari al 122,5%. I paesi più indebitatoi in assoluto sono la Grecia, con un rapporto debito-Pil al 177,8% e l’Italia, con un 130,7%.