L’Ifo spinge l’eurodollaro, indicazioni contrastanti dagli Usa
Segno più per l’eurodollaro. Seconda parte di seduta positiva per la moneta unica che nel corso del pomeriggio si è riportata nei pressi dei massimi intraday toccati nella prima parte a 1,3239 poco dopo la pubblicazione dell’indice tedesco Ifo (non lontano dal massimo da un mese toccato ieri a 1,3256). “1,3250 e 1,3175 gli estremi tecnici per il cambio eurodollaro, su cui vale la pena di attendere una fase di assestamento”, ha commentato Davide Marone, Analista Valutario DailyFX (Fxcm).
L’indicatore che misura la fiducia delle imprese della prima economia europea a luglio ha evidenziato il terzo incremento consecutivo portandosi a 106,2 punti, 0,1 punti in più rispetto alle attese. Il dato, che fa il paio con gli indici Pmi diffusi ieri, conferma che in Germania si inizia a vedere una luce in fondo al tunnel. “Le cifre positive arrivate dalla Germania avvalorano comunque l’ipotesi che nel prossimo meeting della BCE della settimana prossima, il governatore dell’istituto di Francoforte, Mario Draghi, possa confermare le strategie monetarie in essere”, ha detto Filippo Diodovich, Market Strategist di IG.
Secondo l’esperto nei prossimi mesi l’andamento economico nel Vecchio continente non sarà omogeneo: “solo i paesi dell’area core riusciranno a mostrare un’espansione delle attività economiche, più critica la situazione dei paesi dell’Europa periferica che potrebbero registrare una crescita nel 1T 2014”.
Due velocità per le indicazioni macro arrivate nel pomeriggio dagli Stati Uniti: le nuove richieste di sussidio hanno evidenziato un incremento da 336 a 343 mila (consenso 340 mila) mentre l’indice che misura l’andamento degli ordini di beni durevoli il mese scorso ha registrato un balzo del 4,2%, contro il +1,4% stimato alla vigilia dagli analisti.