Notizie Ifo spinge l’euro ai nuovi massimi da inizio maggio

Ifo spinge l’euro ai nuovi massimi da inizio maggio

19 Dicembre 2012 09:47

Sentiment decisamente positivo nella prima parte della seduta di metà settimana per l’euro che cavalca l’ottimismo circa la possibilità che le trattative tra democratici e repubblicani portino ad un accordo per evitare il fiscal cliff. Il cross euro/dollaro stamattina si è spinto ai nuovi massimi a 7 mesi e mezzo a quota 1,3272 dollari in scia anche alla lettura oltre le attese dell’indice Ifo. L’Ifo tedesco business climate si è attestato a dicembre 102,4 a punti, in rialzo dai 101,4 precedenti (consensus era 102 punti). Per l’euro sono ormai a un passo i picchi toccati il 1 maggio a quota 1,3284.
“L’apprezzamento dell’euro è per lo più frutto di un’eccessiva debolezza del biglietto verde a seguito delle misure espansive della Fed e delle aspettative ottimistiche di un accordo sul tema fiscale negli Usa che sta alimentando il rally di fine anno”, è il commento di Vincenzo Longo, market strategist di IG.

Per quanto riguarda il cambio con lo yen, salito ai massimi da agosto 2011 a quota 111,93, continua a essere guidato dalle forti attese per una politica monetaria e fiscale più incisiva a contrasto della deflazione alla luce del chiaro esito elettorale. Il futuro premier Shinzo Abe, leader del Liberal Democratic Party (Ldp), ha più volte ribadito l’intenzione di combattere più fermamente la deflazione sollecitando la Bank of Japan (BoJ) ad attuare una politica monetaria ultra-espansiva con piano di quantitative easing illimitato fino a quando non si raggiungerà l’obiettivo di inflazione al 2%, il doppio rispetto all’1% indicato dalla BoJ. Già nella riunione della BoJ di oggi e domani potrebbe emergere un primo passo con un aumento del piano di acquisto asset. Ad aumentare il pressing per un’azione repentina c’è il nuovo calo dell’export giapponese: a novembre è calato del 4,1% con il deficit commerciale del Paese che ha toccato quota 953,4 miliardi di yen, in aumento dai 549 miliardi di ottobre. Si tratta del peggior dato da gennaio.