Ifo: anche le imprese tedesche si aggrappano alla ripresa di fine anno
L'indice Ifo, sulla fiducia delle imprese tedesche, a giugno ha evidenziato un rialzo a 105,9 punti dai 105,7 di maggio. Il dato è in linea con le attese. In realtà lo spaccato del dato ha mostrato una ripresa della componente prospettica, passata a 102,5 punti da 101,6, e un calo di quella corrente, scesa a 109,4 dai 110.
Anche le imprese tedesche, quindi, sembrano essere in linea con il mood degli investitori, evidenziato nell'indice Zew della scorsa settimana. Il deterioramento dello scenario corrente sembra essere influenzato dalla mancata azione da parte della Bce nel corso dell'ultimo meeting di politica monetaria.
L'allontanamento dell'ipotesi sull'utilizzo degli Abs a sostegno del credito delle Pmi potrebbe essere la causa dietro il pessimismo di imprese e investitori sul difficile momento che sta attraversando l'eurozona.
Per ora le aspettative di un recupero negli ultimi trimestri dell'anno sembrano tenere a galla la fiducia degli operatori, ma non è detto che un peggioramento dei mercati finanziari sui timori di rallentamento globale possano minacciare anche questi flebili segnali di ripresa nel Vecchio Continente.
Da segnalare che la fiducia dei consumatori in Italia a maggio è salito a 95,7 punti, ai massimi da oltre un anno. Nonostante la percezione del rischio Paese abbia subìto un consistente ridimensionamento negli ultimi mesi, il dato sembra essere inficiato più dalla diversa modalità di calcolo introdotta dall'Istat che da un reale miglioramento della fiducia delle famiglie.
Un tasso di disoccupazione ai massimi storici e il dibattito politico sull'aumento dell'Iva nei prossimi mesi lascerebbero infatti poco spazio all'ottimismo.
I mercati in ogni caso non sembrano essere stati particolarmente scossi dai dati. L'atteso rimbalzo atteso ormai da diverse sedute sembra essere sfumato dietro i timori di un sensibile rallentamento della Cina.
VINCENZO LONGO
Market Strategist IG
Anche le imprese tedesche, quindi, sembrano essere in linea con il mood degli investitori, evidenziato nell'indice Zew della scorsa settimana. Il deterioramento dello scenario corrente sembra essere influenzato dalla mancata azione da parte della Bce nel corso dell'ultimo meeting di politica monetaria.
L'allontanamento dell'ipotesi sull'utilizzo degli Abs a sostegno del credito delle Pmi potrebbe essere la causa dietro il pessimismo di imprese e investitori sul difficile momento che sta attraversando l'eurozona.
Per ora le aspettative di un recupero negli ultimi trimestri dell'anno sembrano tenere a galla la fiducia degli operatori, ma non è detto che un peggioramento dei mercati finanziari sui timori di rallentamento globale possano minacciare anche questi flebili segnali di ripresa nel Vecchio Continente.
Da segnalare che la fiducia dei consumatori in Italia a maggio è salito a 95,7 punti, ai massimi da oltre un anno. Nonostante la percezione del rischio Paese abbia subìto un consistente ridimensionamento negli ultimi mesi, il dato sembra essere inficiato più dalla diversa modalità di calcolo introdotta dall'Istat che da un reale miglioramento della fiducia delle famiglie.
Un tasso di disoccupazione ai massimi storici e il dibattito politico sull'aumento dell'Iva nei prossimi mesi lascerebbero infatti poco spazio all'ottimismo.
I mercati in ogni caso non sembrano essere stati particolarmente scossi dai dati. L'atteso rimbalzo atteso ormai da diverse sedute sembra essere sfumato dietro i timori di un sensibile rallentamento della Cina.
VINCENZO LONGO
Market Strategist IG