Notizie Notizie Italia Grilli: all’Italia non servono aiuti, ora siamo tra i Paesi più virtuosi

Grilli: all’Italia non servono aiuti, ora siamo tra i Paesi più virtuosi

12 Agosto 2012 08:45

Allo stato attuale l’Italia non ha bisogno di aiuti. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, conferma la linea del governo Monti che intende andare avanti senza chiedere il sostegno dello scudo anti-spread. Nell’intervista odierna al quotidiano Repubblica l’inquilino di via XX Settembre ha inoltre rimarcato il cambio di marcia messo in atto dall’Italia che ora “è tra i Paesi più virtuosi del mondo e sicuramente d’Europa“. “Abbiamo un surplus primario rilevante – prosegue il ministro – l’anno prossimo avremo il pareggio di bilancio in termini strutturali. L’unica cosa che ci serve è un po’ di tranquillità da parte dei mercati, che continuino ad avere fiducia e mantengano i propri investimenti nel nostro Paese. Non credo che esista un caso Italia. E comunque, se esiste, negli ultimi mesi si è sicuramente ridimensionato grazie all’azione di questo governo”. Secondo Grilli le misure studiate dalla Bce, quando saranno operative, potranno allentare sostanzialmente le tensioni sui differenziali di rendimento sull’obbligazionario.

Apertura a progressiva riduzione della pressione fiscale, niente patrimoniale
Grilli ha escluso la possibilità di una nuova manovra poichè andrebbe a deprimere un’economia già in recessione. E un secco no arriva anche all’ipotesi di una patrimoniale. “La patrimoniale non appartiene al mio vocabolario – precisa Grilli – con l’Imu e i bolli sulle rendite finanziarie il governo ha già fatto passi importanti per riequilibrare il prelievo, spostandolo dal reddito allo stock della ricchezza. Toccherà ai prossimi governi decidere se fare passi ulteriori”. In generale Grilli concorda sul fatto che attualmente la pressione fiscale in Italia sia troppo alta. Per ridurla rimarca come gli strumenti siano essenzialmente due: aumentare la base imponibile attaccando le aree di evasione, ridurre in modo strutturale la spesa pubblica e “su entrambi i fronti siamo determinati e l’abbiamo dimostrato”. Tra gli obiettivi del governo c’è quello di eliminare l’aumento dell’Iva. “Contiamo di farcela – sono le parole del ministro – ma non vogliamo illudere nessuno con promesse sulla tempistica che ora non siamo in grado di fare, ma appena si creerà uno spazio ridurremo anche le altre imposte”.

Prossimi passi saranno piano rientro del debito e ultima fase della spending review
Lo sguardo va poi alle prossime mosse del governo che in autunno ha già un’agenda fitta, nel dettaglio il piano pluriennale di rientro dal debito pubblico “che abbiamo già avviato” e la seconda fase della spending review per efficientare la spesa pubblica.

Per quanto riguarda il piano di rientro del debito, il piano Grilli prevede dismissioni di beni pubblici per 15-20 miliardi di euro l’anno anche grazie all’intervento dei fondi creati dal Demanio e dalla Cassa Depositi e Prestiti. Sul tavolo anche altre proposte tra cui quella ideata da Giuliano Amato e Franco Bassanini, il presidente della CDP. Il piano, ideato con l´appoggio del Centro studi Astrid, prevede un incasso di 178 miliardi di euro entro il 2017.