Notizie Notizie Mondo Grecia: Fitch declassa il rating a C, default altamente probabile nel breve termine

Grecia: Fitch declassa il rating a C, default altamente probabile nel breve termine

22 Febbraio 2012 14:55

Nuovi dubbi sulla Grecia. A poco più di un giorno dal tanto atteso accordo sul piano di aiuti, raggiunto dopo una riunione fiume dell’Eurogruppo, ecco che arriva una nuova bastonata da parte delle agenzie di rating. Fitch ha ridotto nuovamente il giudizio su Atene, abbassandolo di due gradini da CCC a C. Secondo l’agenzia statunitense, la bancarotta di Atene è altamente probabile nel breve termine.

Il parere di Fitch
Fitch sottolinea come lo swap sul debito con i creditori privati potrebbe rappresentare, una volta completato, un “restricted default”, ossia un default parziale. Infatti, per l’agenzia, lo swap di titoli, con un taglio del 53% del loro valore, costituisce un caso di “distressed debt exchange”, dove insieme alle azioni volontarie si hanno anche azioni coercitive. Queste ultime infatti riguardano i creditori che non hanno partecipato all’accordo ma che vedranno comunque ristrutturato il proprio debito, così come stabilito nell’accordo raggiunto ieri all’alba.

Nuove proteste ad Atene
Intanto le proteste contro i nuovi tagli agli stipendi e alle pensioni non si placano ad Atene. Oggi pomeriggio è in programma una nuova manifestazione nelle piazze della città, indetta dai due principali sindacati del Paese, il Gsee (che raccoglie  lavoratori del settore privato) e l’Adedy (che raggruppa invece quelli del settore pubblico). Anche il Peme, il sindacato più vicino alla corrente comunista, avrebbe organizzato una manifestazione.

L’accordo raggiunto con la troika
Dopo una trattativa durata tutta la notte, nelle prime ore di ieri è arrivata la notizia che il secondo pacchetto di aiuti internazionali da 130 miliardi di euro verrà elargito alla Grecia entro il 2014. L’intesa prevede una forte svalutazione dei titoli di Stato ellenici, a fronte di un più stringente impegno del governo greco a correggere i conti pubblici e a portare il rapporto debito pubblico/Pil al 120,5%, poco oltre il livello inizialmente concordato del 120%. A monitorare costantemente la realizzazione di queste condizioni, ci sarà la troika.