La Grecia approva i tagli 2013. All’Eurogruppo potrebbe non bastare
E’ giunta nella notte, con 167 voti a favore e 128 contrari, l’approvazione alle nuove misure di austerità previste dalla Grecia nel bilancio 2013. Eppure l’Eurogruppo che si apre alle 17 di stasera a Bruxelles potrebbe non avere ancora elementi sufficienti per decidere la concessione della tranche di aiuti da 31,2 miliardi di euro, per l’ottenimento dei quali il governo Samaras ha dovuto imporre l’ennesima tirata di cinghia ai cittadini ellenici, o se concedere ad Atene più tempo per sistemare i conti pubblici.
Le misure votate in Parlamento prevedono tagli da 13,5 miliardi, che vanno ad aggiungersi a quelle ormai innumerevoli approvate negli scorsi mesi; se siano sufficienti, e se offrono abbastanza garanzie, sta alla Troika di esperti dell’Ue, Bce e Fmi deciderlo. Il loro rapporto è lo step necessario perché i leader dell’Eurozona abbiano abbastanza materiale per valutare se concedere o meno gli aiuti internazionale, ma è molto difficile che questo rapporto arrivi entro l’apertura dell’Eurogruppo.
”Abbiamo fatto quello che ci è stato chiesto di fare e ora è il momento per i creditori di mantenere i loro impegni”, ha detto il primo ministro Samaras, ma la Grecia potrebbe dover ancora aspettare. La Grecia dovrebbe portare il proprio debito al 120% del Pil entro il 2020, ma le proiezioni al momento indicano ancora un rapporto al 189% entro l’anno prossimo.
Si avvicina intanto la scadenza del 16 novembre, quando arriverà a maturità il bond ellenico da 4,1 miliardi di euro. Lo Stato sarà costretto ad emettere altre obbligazioni a uno e tre mesi, ma si calcola che non si riusciranno a raccogliere più di 3,5 miliardi.
Intanto, nella notte, oltre 10 mila manifestanti sono scesi in piazza a gridare tutta la loro esasperazione davanti al parlamento di Atene. Nel sesto anno di recessione – il 2012 dovrebbe chiudersi con una contrazione del 3,8% mentre l’anno prossimo la recessione dovrebbe raggiungere il 4,5% – i partiti dell’opposizione greca calcolano che un greco su quattro sarà disoccupato, e che la nuova stretta colpirà la capacità di spesa dei cittadini fin nell’acquisto di beni di prima necessità come cibo, carburanti e medicinali.
Si annuncia quindi un’ ondata di scioperi e proteste: nettezza urbana, magistrati, avvocati, farmacisti si asterranno dal lavoro con modalità diverse fino al 26 novembre.