Giappone: premier Kan formalizza le dimissioni, lunedì il nome del successore
Il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha gettato la spugna lasciando la carica di presidente del partito democratico del Giappone. “Lascio il mio incarico. Credo di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità considerando le difficili condizioni”, ha dichiarato Kan nel corso di un intervento televisivo. Le dimissioni di Kan comporteranno la nomina di un nuovo presidente da parte del partito democratico che automaticamente sarà posto alla guida del governo. In Giappone infatti il presidente del partito di maggioranza alla Camera dei deputati viene nominato alla guida del governo. L’agenda prevede lunedì la nomina del nuovo presidente del partito democratico e il giorno successivo sarà formalizzata dal Parlamento l’elezione del nuovo premier. Si tratterà del sesto primo ministro degli ultimi 5 anni. Kan aveva già preannunciato l’intenzione di lasciare l’incarico complici le forti polemiche che hanno accompagnato il suo operato in questi mesi principalmente per la gestione post-terremoto dell’11 marzo e della successiva crisi nucleare.
Per la successione i nomi più caldi sono quelli dell’ex ministro degli Esteri, Seiji Maehara, e dell’attuale ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda. In corsa anche il ministro del commercio Banri Kaieda e quello dell’Agricoltura Michihiko Kano.
“Sono pronto a prendere le redini della politica nazionale”, ha dichiarato oggi il ministro delle finanze Noda promettendo di aiutare il Giappone riacquistare vitalità. “La crisi finanziaria ed economica globale pesa sul Giappone – aggiunge la nota diffusa dal ministro delle finanze – e il paese deve affrontare una grande sfida che potrebbe portare alla perdita di fiducia e ricchezza”.
Dimissioni del premier che non hanno scosso la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha archiviato l’ultima seduta della settimana in rialzo dello 0,299% a 8.797,78 punti, mentre il Topix si è fermato a quota 756,07 in progresso dello 0,6 per cento. Tra i settori in evidenza il +1,55% l’energetico, +0,93% il finanziario, +0,31% il comparto delle materie prime.
Il Giappone è alle prese con il delicato problema dell’eccessivo apprezzamento dello yen che pesa sulla competitività delle imprese nipponiche. In settimana il governo ha annunciato lo stanziamento di 100 miliardi dollari alle imprese nipponiche per finanziare investimenti all’estero e approvvigionamenti energetici. La linea di credito sarà a disposizione per un anno e sarà finanziata attraverso l’utilizzo delle riserve in dollari detenute dal governo.
Il 24 agosto Moody’s ha tagliato di un gradino il rating sul debito giapponese. L’agenzia di rating ha abbassato il merito di credito sul debito sovrano del Giappone portandolo ad “Aa3” dal precedente “Aa2” con outlook stabile. Pesa la dimensione raggiunta dal deficit di bilancio e l’accumulo del debito pubblico del Paese che si è acuito a partire dalla recessione globale del 2009.