Notizie Notizie Mondo Giappone: il premier Abe anticipa il piano di rilancio dell’economia, ma la Borsa rimane delusa

Giappone: il premier Abe anticipa il piano di rilancio dell’economia, ma la Borsa rimane delusa

5 Giugno 2013 07:21
Pesante ribasso per la Borsa di Tokyo, che ha lasciato sul parterre quasi il 4%, dopo il discorso sulla strategia di crescita del premier Shinzo Abe. Gli investitori sono rimasti delusi dalla mancanza di misure concrete per rilanciare nel medio-lungo termine la terza economia del mondo. 
La terza “freccia” del cosiddetto Abenomics, il pacchetto di politiche economiche messe in atto dal premier Abe (dopo la politica ultra espansiva della Bank of Japan dello scorso aprile e gli stimoli fiscali di febbraio), ha deluso le aspettative del mercato soprattutto per quanto riguarda la mancanza di misure concrete sul mercato del lavoro e i tagli sulla pressione fiscale. Il piano si basa su una serie di liberalizzazioni e incentivi alle imprese, puntando a una crescita del Pil reale annuale del 2% per il prossimo decennio
Una crescita che verrà raggiunta sviluppando il commercio estero, applicando agevolazioni fiscali per le imprese che investono così come per le operazioni di M&A (acquisizioni e fusioni), attuando liberalizzazioni nel settore medicale e delle costruzioni, riformando il settore agricolo e quello energetico, con una ripresa dell’energia nucleare, e istituendo zone economiche speciali per attirare attività dall’estero. Il piano di crescita, anticipato oggi, verrà comunque svelato nel dettaglio la prossima settimana. 
In una seduta nervosa, l’indice Nikkei è stato prima spinto al rialzo, arrivando a guadagnare oltre l’1%, per poi invertire bruscamente la rotta in scia alle parole di Abe. Alla chiusura l’indice principale del listino giapponese ha così segnato un calo del 3,8% a 13,014.87 punti, il livello più basso in due mesi. Il Topix ha perso il 3,15% a quota 1.090. Già nelle ultime sedute la Borsa nipponica aveva ritracciato, trascinandosi al ribasso sui timori di un contenimento delle politiche accomodanti della Federal Reserve e da un ridimensionamento delle aspettative nei confronti dell’Abenomics.