Futuro Carige: BlackRock prepara affondo finale, è lotta a due con fondo Varde. Sindacati: “No ad una banca boutique”
Si profila come una corsa a due quella in dirittura d’arrivo per il dossier Carige con il colosso BlackRock che appare in pole position. La banca ligure è stata posta in amministrazione straordinaria a inizio gennaio per la necessità ravvisata da Bce di stabilizzarne la governance. A metà aprile dovranno arrivare ai commissari le offerte vincolanti e i nomi in pole position ad oggi sono quello del fondo BlackRock e quello di Varde partner. Nessun gruppo bancario sarebbe al lavoro sul dossier Carige.
Verso corsa a due
Blackrock sarebbe il pretendente principe per prendere in mano il riassetto della banca ligure. Secondo quanto riporta oggi Radiocor,, il colosso americano starebbe lavorando ad un’offerta per Carige supportato da un piano che si sofferma sulle potenzialità di Banca Cesare Ponti, private bank di Carige che in base al piano industriale predisposto dai commissari punta a riavvicinarsi a 18 miliardi di masse gestite nei prossimi 5 anni dopo averne perse il 30% dal 2014 a oggi.
Fabio Innocenzi, uno dei tre commissari della banca, a margine di un evento a Genova lo scorso fine settimana aveva sottolineato, a proposito di un possibile spezzatino della banca genovese e di un futuro separato per la società di private banking, che Banca Cesare Ponti “è uno dei pilastri del piano”. L’altra offerta che si starebbe delineando nelle ultime ore è quella di Varde Partners. La scorsa settimana La Stampa aggiungeva tuttavia che non era possibile escludere completamente lo scenario di una ‘ricapitalizzazione precauzionale’. Secondo Affari&Finanza di Repubblica invece anche il fondo Apollo sarebbe ancora interessato alla banca.
Sindacati sul piede di guerra
“Siamo contrari ad una pulizia di Carige che la trasformi in una banca-boutique per poi rivenderla a qualche fondo estero”. Lo ha affermato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani, a margine di una conferenza stampa tenutasi oggi a Milano con le principali sigle sindacali del settore creditizio. “Siamo assolutamente contrari alla banca-boutique – ha detto – perché già oggi oltre il 50% del sistema bancario è in mano a fondi stranieri. L’accordo Unipol-Bper? E’ una cosa diversa perché in quel caso l’operazione è stata fatta proprio per scongiurare l’attacco speculativo da parte di qualche fondo nei prossimi anni”.
La road map prevede la scadenza per le manifestazioni d’interesse il 20 aprile anche se non ci sarebbe tuttavia una scadenza perentoria per l’accettazione delle proposte. Come sottolineato da Innocenzi in ogni caso il management sta lavorando alle offerte vincolanti in modo che possano essere consegnate all’autorità di vigilanza nelle prossime settimane e convocare l’assemblea degli azionisti prima dell’estate. Ogni riassetto dovrà infatti ottenere prima il via libera dell’ assemblea degli azionisti e soprattutto l’appoggio dell’azionista Malacalza Investimenti.