Fuga dei big energetici dalla Russia: le mosse di BP, Shell e delle italiane Eni e Saipem
L’invasione russa dell’Ucraina sta avendo ampie conseguenze anche per l’industria energetica. In primis è stato il colosso britannico BP ad annunciare a sorpresa la smobilizzazione della quota detenuta nel colosso statale petrolifero russo Rosneft pari al 20% del capitale. A seguire Shell che ha interrotto gli accordi di partnership con il colosso controllato da Mosca Gazprom e così anche Equinor, Exxon.
La mossa di Eni con la cessione di Blue Stream
In Italia fari puntati su Eni e Saipem. La società guidata da Claudio Descalzi ha reso noto di voler cedere la propria quota in Blue Stream, che rappresenta la partecipazione con l’esposizione più rilevante in Russia. Eni, come ricorda Equita Sim, partecipa con Gazprom in via paritetica al gasdotto sottomarino Blue Stream che collega la Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero. Il costo del gasdotto è stato di 3,2 miliardi di dollari con avvio delle operazioni nel 2003. Secondo gli esperti, i contratti pluriennali con Gazprom sulle forniture di gas dovrebbero restare fuori dal raggio di azione delle sanzioni e nella lista di banche russe che verranno escluse dal sistema Swift non compare Gazprombank che gestisce i pagamenti legati alle transazioni sul gas. “Riteniamo che l’esposizione agli investimenti Russi per Eni sia marginale sia in termini assoluti che relativi (rispetto alle altre oil companies)”, continuano dalla sim milanese secondo cui “a 20 anni dall’entrata in funzione, il gasdotto Blue Stream dovrebbe essere significativamente ammortizzato e la vendita è meno soggetta a criticità rispetto agli asset upstream che le altre oil companies hanno in Russia”.
I rumors su Saipem
Anche Saipem si aggiunge alla lista aziende in esodo dalla Russia. Secondo quanto riportato dai quotidiani, il finanziamento da parte di Cdp e Intesa Sanpaolo da 500 milioni al progetto Artic LNG 2 di Novatek viene messo in forse dal conflitto in Ucraina. Nel progetto, Saipem opera in joint venture con RHI Russia BV (società affiliata di Renaissance Heavy Industries Llc), per la realizzazione di tre impianti per la produzione di gas naturale liquefatto che saranno installati su delle strutture di supporto e stoccaggio in cemento armato.