Ftse Mib annaspa, KO Unicredit e Banco. Mercato aspetta al varco la Fed
I futures di Wall Street si mantengono in lieve rialzo ma non bastano a dare sostegno a Piazza Affari. Dopo una prima parte di giornata intonata leggermente al rialzo, adesso a prevalere sono le vendite con il Ftse Mib che cede mezzo punto percentuale in area 19.860 punti.
Oggi l’Ocse ha rivisto al rialzo le stime sull’economia globale relative al 2020 portandole a -4,5% dal 6% indicato tre mesi fa. er il PIL italiano, l’organizzazione parigina prevede ora una contrazione pari a -10,5%, meglio di 0,8 punti rispetto al tonfo del Pil -11,3% precedentemente stimato.
Le attese per la Fed
Stasera atteso l’esito del meeting della Federal Reserve, il primo dopo l’annuncio della nuova strategia sul target di inflazione. La Fed dovrebbe vedere l’istituto centrale enfatizzare i rischi tutt’ora presenti sull’outlook economico rivendicando la disponibilità e la determinazione ad intervenire qualora ce ne fosse bisogno. La Fed, rimarcano oggi gli esperti di MPS Capital Services, dovrebbe definire meglio le condizioni che giustificheranno una politica monetaria ancora accomodante dando maggiori indicazioni riguardo all’orizzonte temporale per il quale è disposta a tollerare un’inflazione superiore al 2%. Inoltre, MPS Capital Sevices si attende una forte revisione al rialzo delle stime di crescita. Ieri, intanto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è sbilanciato sull’arrivo di un vaccino contro il coronavirus entro tre o quattro settimane.
Unicredit guida cali delle banche
Sul parterre milanese a soffrire sono soprattutto le banche con Banco BPM che segna -1,48%, mentre Unicredit fa leggermente peggio a -1,69% consolidando sotto gli 8 euro (7,82 euro). Negli ultimi due giorni Unicredit ha riscontrato problemi informatici che impediscono il pieno accesso all’home banking, ma anche operazioni come prelievi e depositi nelle filiali. Lunedì il supporto tecnico della banca di piazza Gae Aulenti aveva annunciato la risoluzione di questi problemi che però ieri sono riemersi. L’origine del malfunzionamento IT è dovuta ad anomalie generalizzate e in una nota di ieri Unicredit ha detto che i sistemi operativi sono ora attivi e funzionanti. Intanto Unicredit ha lanciato un bond senior non-preferred a sei anni, richiamabile a partire dal 22 settembre 2025, da un miliardo di dollari.
Da inizio mese il saldo è di oltre -5% con un -13% dai livelli vicini ai 9 euro a cui il titolo si era spinto il 22 luglio. Ytd il saldo in Borsa di Unicredit è -40% circa.
Tiene sulla parità invece Bper che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe procedere con l’aumento di capitale a novembre, un po’ più tardi del previsto, per un importo di 740-780 mln, poco sotto l’area 800 mln indicata dal management della banca emiliana durante la recente conference call.
Tra gli altri titoli acquisti su DiaSorin (+2,29%) che ha annunciato di avere posto la marcatura CE al test SimplexaTM Covid-19 Direct per il suo utilizzo con campioni di saliva. La marcatura CE del test SimplexaTM Covid-19 Direct sui campioni di saliva si aggiunge alla precedente autorizzazione ad uso di emergenza (EUA) rilasciata dalla Food and Drug Administration a marzo 2020 per il suo utilizzo con tamponi nasali, nasofaringei, lavaggi nasali/aspirati e broncoalveolari (BAL).
Bene anche Saipem (+1,88%) e Tenaris (+1,33%) che cavalcano il rally del petrolio.