Piazza Affari sotto attacco -2%. Banche KO, rumor su venete. Timori elezioni anticipate, alert spread
Italia sotto attacco, investitori smobilizzano soprattutto i titoli bancari e i BTP. Il sell off si traduce nella perdita più forte in quasi quattro mesi per l’indice di riferimento della Borsa di Milano, il Ftse Mib.
Il sottoindice di riferimento delle banche italiane cede il 3%, scontando il rischio di elezioni anticipate, alimentato dalle ultime dichiarazioni rilasciate dal fronte politico italiano. Alert spread, che rialza la testa e accelera al rialzo con un guadagno superiore a +5%, oltre 185 punti base. La tensione si riflette tutta nei tassi sui BTP, che volano del 4% circa AL 2,17%, mentre l’avversione al rischio premia i Bund tedeschi, con i rendimenti che scendono di oltre il 5%, allo 0,31%.
Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha cercato di gettare acqua sul fuoco:
“Si vota quando il Parlamento toglie la fiducia, quando i partiti decidono di togliere la fiducia e quando il capo dello Stato decide. Non sono le nostre dichiarazioni a far cadere i governi“.
Ma nelle ultime ore il leader del M5S, Beppe Grillo, ha indicato la data del 10 settembre, per il ritorno alle urne e i partiti sembrano scalpitare per riportare gli italiani alle urne e porre fine al governo di Paolo Gentiloni.
Ftse Mib: sell banche. Sotto 21.000, buca anche 20.900
Per la prima volta in un mese, ovvero dallo scorso 4 maggio, l’indice Ftse Mib perde la soglia di 21.000 punti, con una flessione superiore a -1%, per poi accelerare al ribasso e crollare fino a -2% circa, a quota 20.819 punti circa.
Cosa succede?
Intanto il rischio bail-in, per Pop Vicenza e Veneto Banca, è sempre dietro l’angolo. Roma continua a trattare con Bruxelles, e indiscrezioni varie confermano la strategia del Mef.
Il ministro Pier Carlo Padoan punterebbe a uno sconto, su quel miliardo di capitali privati che l’Ue pretende. Si parla di una cifra che Roma vorrebbe far scendere attorno a 600-700 milioni.
Banche venete: obiettivo convincere Ue su rischio sistemico
Allo stesso tempo, l’Italia vuole convincere Bruxelles, come riporta il Sole 24 Ore, a riconoscere il carattere sistemico dei due istituti di credito .
“A misurare il carattere ‘sistemico’ degli istituti e dei rischi che quindi deriverebbero da una loro risoluzione, è la convinzione che il governo italiano sta promuovendo con i colleghi europei, non sono solo le dimensioni delle banche, ma anche il contesto territoriale in cui sono inserite. E il Veneto è una delle aree più industrializzate del Paese”.
Un altro modo per convincere Bruxelles a dare il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale, sarebbe l’impegno a ridurre i costi dei due istituti e dunque, in definitiva, a giocare la carta degli esuberi.
Così scrive il quotidiano La Stampa:
“Fra Roma, Vicenza, Francoforte e Bruxelles si sta discutendo di un nuovo taglio del costo del lavoro del dieci per cento oltre a esuberi, uscite volontarie e vendita di alcune delle partecipate (..) I conti sono presto fatti: ai 2200 prepensionamenti già annunciati vanno aggiunti i 1470 dipendenti che uscirebbero dal perimetro del gruppo con le cessioni della torinese Bim e delle controllate estere, fino a BancApulia. Al momento si salverebbe invece la siciliana Banca Nuova, che sarebbe integrata nel nuovo gruppo Veneto-Vicenza. Sugli 11.600 dipendenti di oggi significherebbe una riduzione del trenta per cento della forza lavoro. Alla parte residua, al netto delle uscite volontarie, secondo le richieste di Bruxelles andrebbe poi applicato un ulteriore taglio di circa il dieci per cento“.
La Stampa riporta anche che “in ambienti politici c’è chi ipotizza una fusione a tre con il Monte dei Paschi, ma si tratta di una mera suggestione”.
Banche a Piazza Affari, UniCredit -3,50%
Il rischio bail-in delle due banche scatena i sell off sui titoli bancari, che scontano anche lo spettro di elezioni anticipate in Italia:
Banco BPM cede oltre -4%, Bper Banca -2,73%, Intesa SanPaolo -2,52%, Mediobanca -2,69%, Ubi Banca -4,30%, UniCredit -3,50% mentre, in una sessione in cui sono chiuse le piazze cinesi, la borsa di Londra e Wall Street, il Ftse Mib si conferma il listino azionario peggiore in Europa.
Occhio al grafico sui trend dei titoli UniCredit e Intesa SanPaolo.
Non solo banche. In Italia elezioni anticipate?
Gli investitori, in generale, tornano a concentrarsi sul rischio Italia, temendo una imminente instabilità politica nel paese, in attesa delle elezioni politiche.
Lo stesso leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si è così espresso nelle ultime ore:
“Probabilmente manca poco al momento in cui gli italiani potranno di nuovo scegliere da chi vogliono essere governati, se finalmente potremo avere una legge elettorale condivisa che garantisca l’effettiva corrispondenza tra il voto espresso dagli italiani e la rappresentanza in Parlamento. Per chiarire meglio: se un Partito ottiene il 20% dei voti deve avere il 20% dei parlamentari”.
Mentre così l’ex premier Matteo Renzi, in un’intervista rilasciata ieri al Messaggero:
“La riforma elettorale? Sul sistema tedesco l’accordo è possibile“. L’ex presidente del Consiglio ha ricordato che, d’altronde, “il presidente delle Repubblica ci ha ha chiesto di fare un accordo sulla legge elettorale e noi veniamo da una cultura istituzionale per cui gli appelli del presidente della Repubblica sono impegni vincolanti per i partiti, specie per il partito di maggioranza”.
Attesa per il discorso che Mario Draghi proferirà alla Commissione Economica del Parlamento Ue: alle 15 in qualità di presidente Bce e alle 17 come presidente Esrb, il comitato europeo per il rischio sistemico. Draghi parlerà nel corso dell’audizione prevista su base trimestrale al Parlamento europeo.
Si aspettano dichiarazioni sui dettagli del programma QE – nel caso italiano, un vero e proprio scudo BTP – e sul modo in cui il banchiere intenderebbe procedere in caso di eventuale tapering. Altro che elemento che innervosisce non poco i mercati finanziari.
(aggiornato alle 15 ora italiana)