Ftse Italia Star vs Ftse Mib: l’indice dall’anima growth di Piazza Affari domina da anni per performance
Il Ftse Italia Star compie 20 anni e continua a mostrare i muscoli confermandosi il più performante tra gli indici di Piazza Affari. Nato nel 2001 con l’obiettivo di valorizzare le Small&Mid Cap eccellenti, il segmento Star comprende oggi 76 società quotate con una capitalizzazione complessiva pari a circa 50 miliardi di euro e una raccolta, nei 20 anni, di circa 10 miliardi di euro in quotazione o con successivi aumenti di capitale. I settori rappresentati sono 16. In ordine di Market Cap, i principali sono: Industrial Goods & Services, Financial Services, Health Care e Technology.
“Le società Star rappresentano le eccellenze del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, il motore che, soprattutto in un momento complesso a livello macroeconomico come quello attuale, può giocare un ruolo fondamentale nel ridisegnare gli scenari economici post-pandemici” ha dichiarato Barbara Lunghi, responsabile dei mercati primari di Borsa Italiana.
Oggi fino al 25 marzo avrà luogo la ventesima edizione della Star Conference, anche quest’anno in versione digitale, dedicata all’incontro tra le società quotate sul segmento Star e gli investitori italiani e internazionali. Circa 2.800 incontri organizzati per le 65 società Star presenti con oltre 320 investitori in rappresentanza di 184 case d’investimento di cui il 61% estere (Francia 16%, Svizzera 8%, Regno Unito 14%, Germania 10%, Spagna 4%, Nord America 3%, altro 6%) e con oltre 70 analisti.
Performance da record in Borsa
Dalla sua nascita nel 2003, l’indice Ftse Italia Star ha realizzato una performance positiva del 495%. Non da meno la variazione negli ultimi 10 anni con un +309% rispetto al misero +9% del Ftse Mib. Accorciando poi l’arco temporale a 5 anni, il Ftse Italia Star segna un guadagno di oltre il 100% rispetto al +33% del Ftse Mib. Anche nel 2020, anno difficile per l’arrivo del Covid-19, l’indice delle eccellenze di Piazza Affari ha mostrato i muscoli, distinguendosi in positivo rispetto agli altri indici della Borsa milanese. La performance a un anno del Ftse Italia Star è del +76% rispetto al +55% del Ftse Mib. Inoltre, lo Star sta aggiornando più volte i massimi storici anche in questo primo scorcio di 2021 superando la soglia dei 48mila punti a metà febbraio.
“Negli anni il segmento Star ha dimostrato una forte capacità di crescere costantemente nei periodi positivi, reagendo prontamente in quelli negativi” affermano gli analisti di Intesa Sanpaolo, secondo cui “gli effetti del Covid-19 hanno avuto un impatto limitato sui ricavi aggregati del 2020 delle società dello Star e sul margine Ebitda”. Secondo gli esperti della banca, “questa dinamica riflette l’uso più ampio di misure innovative (cambiamenti nei modelli di produzione, un uso efficace del lavoro a distanza, transizione al digitale e all’Industria 4.0) rispetto alle altre aziende italiane”. Tuttavia, spiegano gli analisti di Intesa Sanpaolo, “il rapporto P/E 2021 (prezzo su utili) dei titoli Star sembra attualmente abbastanza valutato, quindi meglio puntare su società esposte alla transizione digitale e sostenibile, sostenute anche da strumenti legati al Recovery Fund come ‘Transizione 4.0’ in Italia”.
I segreti dello Star
Cosa distingue il segmento Star dagli altri indici nostrani. Dal 2001 Star è sinonimo di trasparenza informativa, liquidità dei titoli e buona governance: i tre pilastri su cui si fonda la proposta di best-practice pensata per dare visibilità alle medie imprese italiane quotate e attrarre investitori internazionali. Il Ftse Italia Star, che già in passato ha abituato gli investitori a performance importanti, si è sempre contraddistinto per la capacità di sovraperformare il mercato e sta evidenziando una buona tenuta anche in questa fase difficile per l’azionario. Si giova in particolar modo della minore dipendenza dai di titoli finanziari ed energetici a vantaggio di una presenza massiccia di titoli “growth”. Dal Ftse Italia Star arrivano delle eccellenze quali Amplifon, Diasorin e Interpump, che ora sono tra i titoli più performanti del Ftse Mib.
Lo Star si distingue anche per l’importante presenza degli investitori internazionali all’interno del capitale delle Star: l’87% della quota di capitale detenuta da investitori istituzionali è rappresentata infatti da investitori esteri. In ordine di Market Value per area geografica: Europa continentale 35%, Nord America 28%, UK 16%, Italia 13%, Paesi Nordici 7%, altro 1%. Inoltre, mentre gli investitori di Aim Italia sono prevalentemente italiani, il segmento Star continua ad attrarre fondi internazionali. Da una ricerca della società di consulenza KT&Partners emerge che tra i primi 40 investitori istituzionali dello Star, solo 9 sono italiani, con Mediolanum, Arca e Fideuram tra i principali attori. Tra i player esteri che sono posizionati sullo Star spiccano nelle prime posizioni il fondo Norges Bank, Vanguard e Fidelity. In particolare, il fondo sovrano norvegese detiene ben 44 partecipazioni tra i titoli dello Star (in totale lo Star a fine 2020 presentava 75 titoli). La presenza più capillare è quella di BlackRock con ben 72 titoli in portafoglio, seguita da Mediolanum Gestione Fondi con 60 titoli, Dimensione Fund Advisors con 54 e BNP Paribas AM con 48, così come Symphoia SGR.