Franco svizzero protagonista sul Forex
Torna a prevalere la prudenza sui mercati con lo yen che per il secondo giorno consecutivo si muove in rialzo rispetto alle altre principali valute. In ascesa anche il franco svizzero che sale di oltre mezzo punto percentuale rispetto a dollaro ed euro dopo che la Banca centrale elvetica ha fatto sapere che i pericoli di deflazione sono in gran parte scomparsi. L’istituto di Ginevra ha comunque ribadito di essere pronto a intervenire nel caso la forza della moneta locale aumenti il rischio di deflazione. Il cross euro/francio svizzero viaggia a 1,3787 chf mentre quello dollaro/franco a 1,1236 chf.
Giornata ricca di appuntamenti oggi per i mercati che ieri hanno pagato solo parzialmente i timori legati alla situazione della Spagna (con differenziale dei bond a 10 anni della Spagna rispetto al bund tedesco ai nuovi livelli record) e il taglio dell’outlook da parte di Nokia e Fedex. Indicazioni contrastanti sono arrivate anche dal fronte macro. La produzione industriale ha segnato un nuovo rialzo a maggio (+1,2%), maggior ritmo di crescita degli ultimi 4 mesi e decimo rialzo degli ultimi 11 mesi. Deboli invece le prime indicazioni di maggio sul mercato immobiliare con il dato sulle nuove costruzioni abitative sceso a 593 mila unità dalle precedenti 672 mila, notevolmente sotto le attese degli analisti che indicavano una discesa a 648 mila. Deboli anche i nuovi permessi edilizi (-5,9% a 574 mila unità).
Per oggi attesa in mattinata la pubblicazione del bollettino mensile Bce. Inoltre a Bruxelles è in agenda il vertice tra capi di Stato e di governo Ue che discuterà dei nuovi parametri relativi al debito pubblico per gli Stati dell’Unione. L’ultima bozza del testo va incontro alle richieste italiane. Il testo provvisorio ribadisce l’importanza del contenimento del debito e considera anche la dimensione della sostenibilità. Non si parla apertamente di debito aggregato, ma c’è un’apertura sostanziale ad una nuova valutazione del debito e alle sue diverse componenti. Debito aggregato che è l’insieme del debito pubblico e privato, incluso quello di imprese, famiglie e banche.
Nel pomeriggio riflettori sui molti dati in arrivo dagli Stati Uniti. Si parte alle 14.30 con l’inflazione di maggio (consensus -0,2% m/m e +2% a/a), mentre le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono attese in lieve diminuzione a 450 mila unità dalle 456 mila della precedente rivelazione. Alle 16.00 sarà il turno del dato più importante della giornata, l’indice Fed di Philadelphia al mese di giugno. La lettura è attesa a 20 punti, in calo rispetto ai 21,4 del mese precedente. L’indice raffigura la condizione manifatturiera nel distretto della Federal Reserve di Philadelphia e l’indagine di tale valore viene fatta in correlazione all’indice NAPM (indice che rispecchia tutto il settore di distribuzione di manufactoring). Segnala una fase di espansione economica quando è sopra lo zero e di contrazione quando è sotto lo zero.