Forte domanda in aste Spagna e Francia agevola restringimento degli spread
Test superato dalle aste di titoli di stato tenutesi oggi in Spagna e Francia. A beneficiarne maggiormente è il mercato obbligazionario con il differenziale di rendimento tra Bonos e Bund sceso a 372 punti base e quello tra Oat francesi e Bund che si è ridotto fino a 84 punti base. Restringimento anche per lo spread Btp/Bund a 446 punti base con il rendimento del decennale italiano sceso al 6,79% e quello a 2 anni al 6,50%.
Collocati titoli spagnoli per 3,75 mld e Oat per 4,368 mld, forte domanda
Forte domanda nelle aste odierne di titoli governativi spagnoli e francesi. Madrid ha collocato complessivamente titoli per 3,75 miliardi di euro. Nel dettaglio ha collocato 1,2 mld di euro di titoli con scadenza 2015 al rendimento medio del 5,187% dal 3,639% dell’asta precedente di titoli di pari durata. Collocati titoli con scadenza 2016 per 1,15 mld con rendimento del 5,267% e anche bond con scadenza 2017 per 1,4 mld al rendimento medio del 5,544% dal 4,782% precedente. In aumento la domanda con il did-to-cover salito da 2,1 a 2,7 per i bond 2015, da 1,8 a 2,7 per quelli 2017 e a 2,8 per quelli 2016.
Parigi ha invece collocato complessivamente 4,346 mld di euro, nella parte alta della forchetta prevista (3-4,5 mld). Collocati Oat a 10 anni per 1,57 mld di euro al tasso medio del 3,18%, in lieve calo rispetto al 3,22% della precedente asta del 2 novembre. Il bid to cover è stato di 3,046. Collocati anche Oat a 6 anni per 595 mln di euro con rendimento del 2,42% e bid-to-cover di 4,403; poi Oat 2026 per 1,1 mld con rendimento al 3,65% e bid-to-cover di 3,239; infine Oat con scadenza 2041 per 1,08 mld con bid-to-cover di 2,257.
Forte domanda nelle aste odierne di titoli governativi spagnoli e francesi. Madrid ha collocato complessivamente titoli per 3,75 miliardi di euro. Nel dettaglio ha collocato 1,2 mld di euro di titoli con scadenza 2015 al rendimento medio del 5,187% dal 3,639% dell’asta precedente di titoli di pari durata. Collocati titoli con scadenza 2016 per 1,15 mld con rendimento del 5,267% e anche bond con scadenza 2017 per 1,4 mld al rendimento medio del 5,544% dal 4,782% precedente. In aumento la domanda con il did-to-cover salito da 2,1 a 2,7 per i bond 2015, da 1,8 a 2,7 per quelli 2017 e a 2,8 per quelli 2016.
Parigi ha invece collocato complessivamente 4,346 mld di euro, nella parte alta della forchetta prevista (3-4,5 mld). Collocati Oat a 10 anni per 1,57 mld di euro al tasso medio del 3,18%, in lieve calo rispetto al 3,22% della precedente asta del 2 novembre. Il bid to cover è stato di 3,046. Collocati anche Oat a 6 anni per 595 mln di euro con rendimento del 2,42% e bid-to-cover di 4,403; poi Oat 2026 per 1,1 mld con rendimento al 3,65% e bid-to-cover di 3,239; infine Oat con scadenza 2041 per 1,08 mld con bid-to-cover di 2,257.
Draghi: serve una politica comune di bilancio
Oggi è intervenuto all’Europarlamento Mario Draghi che ha sottolineato la necessità per i paesi dell’area euro di recuperare la credibilità sui mercati sia singolarmente che collettivamente. Il presidente della Bce ritiene che occorra un percorso chiaro per l’Eurozona, “partendo da una nuova politica bilancio”. Secondo Draghi una struttura di bilancio unica sarebbe un “segnale importante e immediato ai mercati”. L’ex governatore di Bankitalia ha inoltre sottolineato la necessità di interventi per spronare la crescita.
Oggi è intervenuto all’Europarlamento Mario Draghi che ha sottolineato la necessità per i paesi dell’area euro di recuperare la credibilità sui mercati sia singolarmente che collettivamente. Il presidente della Bce ritiene che occorra un percorso chiaro per l’Eurozona, “partendo da una nuova politica bilancio”. Secondo Draghi una struttura di bilancio unica sarebbe un “segnale importante e immediato ai mercati”. L’ex governatore di Bankitalia ha inoltre sottolineato la necessità di interventi per spronare la crescita.
Ieri i mercati azionari e l’euro insieme alle altre risk currencies avevano beneficiato dell’intervento congiunto delle sei principali banche centrali mondiali che hanno tagliato i tassi di interesse sulle linee di credito swap in dollari di mezzo punto percentuale per rendere più agevoli i flussi di liquidità. “Questa decisione, avvenuta in parallelo a quella cinese di tagliare di 50 punti base le riserve bancarie richieste – commentano oggi gli analisti di CMC Markets – ha contribuito a mettere le ali ai mercati asiatici e alle cosiddette risk-currency”. Secondo CMC per l’euro, nonostante si apre la possibilità di un ulteriore rafforzamento a 1,3620, lo scenario ribassista con target 1,30 rimane comunque il più probabile nel medio periodo.