Forex:euro-dollaro, ricomincia la discesa?
Potrebbe essere prossima a riprendere la discesa dell’euro nei confronti del dollaro americano dopo la rottura al ribasso, nella giornata di giovedì, del supporto a 1,1250/60 che per tutto il mese aveva sostenuto il cambio. Non è solo la lettura tecnica del grafico a permettere di ipotizzare nuovi cali della valuta unica ma un rientro dei principali parametri macroeconomici verso una condizione di ‘normalità’. L’euro, pur sostenuto dall’accordo raggiunto in seno all’Eurogruppo sulla Grecia, da un miglioramento delle prospettive economiche dell’Eurozona e da una riduzione dei rischi di inflazione è infatti destinato a indebolirsi “a causa dell’ampliarsi del differenziale nei tassi di interesse al di qua e al di là dell’Atlantico, non ancora pienamente riflesso nei mercati”. Nonostante il biglietto verde abbia già messo a segno un bel rally (+20% contro euro dai massimi del maggio 2014) per Stuart Edwards gestore dei fondi Fixed interest di Invesco Perpetual “se si guarda l’andamento del cambio su un periodo più ampio non è stato un movimento così fuori dall’ordinario”. A ciò si aggiunge che “il dollaro tende a fare bene in questa fase del ciclo economico, così come l’economia americana in special modo se confrontata con quella di altre aree geografiche. Inoltre la Federal Reserve si avvicina al primo rialzo dei tassi”.
Proprio i due ultimi elementi citati da Edwards hanno ricevuto delle conferme negli ultimi due giorni. L’economia americana è cresciuta del 2,2% nel quarto trimestre del 2014 (seconda lettura del Pil), oltre le attese che prevedevano un +2% mentre il membro del Comitato di politica monetaria James Bullard ha dichiarato che la Fed potrebbe eliminare già nello statement della riunione di marzo l’aggettivo “paziente”. Su questo fronte, tuttavia, non va dimenticato quanto affermato dal presidente della Fed Janet Yellen davanti alle Commissioni bancarie di Camera e Senato. Dichiarazioni volte a lasciare le mani più libere alla Banca centrale americana. Non a caso al riferimento alla parola “paziente” è stato depotenziato. “Se le condizioni economiche continueranno a migliorare – ha detto la presidente della Fed – il Comitato a un certo punto comincerà a considerare un rialzo ma lo farà di riunione in riunione e lo farà precedere da un cambiamento della forward guidance. Tuttavia “il cambiamento della guidance non implicherà automaticamente un rialzo in una delle riunioni successive”. Nel complesso, secondo il Weekly economic monitor elaborato dagli analisti di Intesa Sanpaolo “l’audizione della Yellen prepara la fine della forward guidance che prevediamo per la riunione di marzo”.
Per quanto riguarda l’impostazione grafica del cambio euro/dollaro, Michael Hewson, chief market analysts di CMC Markets UK, sottolinea come “la rottura al ribasso di 1,1270 ha provocato un’accelerazione della discesa verso 1,1200, livello chiave che potrebbe precedere ulteriori cali verso 1,0800”.