Forex: yen non reagisce a debole Pil nipponico, euro in ascesa

Primi scorci della nuova settimana con pochi scostamenti sul mercato valutario. I deboli riscontri arrivati dal Pil giapponese non hanno smosso troppo l’andamento dello yen con il cross $/Y che si è mantenuto nel range 78,15-78,35 dopo l’annuncio del Pil. Il progresso congiunturale del Pil giapponese nel secondo trimestre è risultato dello 0,3%, inferiore alle attese che erano di un +0,6% dopo il +1,2% t/t fatto segnare il trimestre precedente. A livello annualizzato la crescita dell’economia nipponica risulta dell’1,4% rispetto al +5,5% fatto segnare alla fine del trimestre precedente.
Sul mercato sono immediatamente tornate a salire le pressioni per ulteriori mosse della banca centrale e del governo per sostenere la crescita. A inizio mese il Fondo Monetario Internazionale ha ribadito che sussiste ancora spazio per ulteriori mosse di allentamento quantitativo per contrastere al meglio la deflazione.
A pesare è la frenata dei consumi e anche dell’export. Nei tre mesi da aprile a giugno 2012 la crescita delle spese per consumi è stata dello 0,1%, in forte rientro rispetto al +1,2% del trimestre precedente. Il ministro dell’economia nipponico, Motohisa Furukawa, ha rimarcato come la domanda interna continua comunque a sostenere la crescita, mentre bisogna guardare con attenzione agli effetti negativi sull’export dovuti all’aggravarsi del contesto globale a causa della crisi del debito europea. per il trimestre in corso Furukawa vede il mantenimento di una crescita moderata.
Volgendo lo sguardo all’euro, la divisa europea sta tentando questa mattina di consolidare sopra quota 1,23 dopo aver toccato in nottata dei minimi a 1,226. Le quotazioni hannno raggiunto un picco a 1,2321 grazie al ritorno del’ottimismo sulle Borse ue e al buon esito dell’asta di Bot annuali in Italia. Collocati 8 mld di euro di titoli al rendimento medio pari al 2,767%, in flebile aumento rispetto al 2,697% dell’asta su titoli di analoga durata tenuta lo scorso 12 luglio. Domanda in rafforzamento con bid-to-cover pari a 1,693 volte rispetto al 1,546 della precedente asta.
Tra le risk currencies, poco mosso anche il dollaro australiano a quota 1,055 rispetto al dollaro usa dopo che settimana scorsa ha aggiornato massimi a 4 mesi e mezzo sopra 1,06. “Il Dollaro Australiano, – a dispetto dei dati deludenti provenienti dalla vicina economia cinese, sembra proiettato sopra 1.0630 sulle aspettative di un nuovo round di stimoli monetari anche da parte di Pechino”, rimarcano oggi gli analisti di CMC Markets.