Forex: yen in discesa libera dopo decisione G7 per intervento congiunto banche centrali
Le maggiori banche centrali mondiali porgono la mano al Giappone per calmierare l’ascesa dello yen. Il summit del G7 è sfociato in un accordo che prevede l’azione congiunta delle principali banche centrali sul mercato dei cambi per calmierare le quotazioni dello yen che ieri ha toccato il suo massimo dalla seconda guerra mondiale contro il dollaro. La decisione ha subito avuti i suoi effetti sulla moneta nipponica, in calo di circa 3 punti percentuali rispetto a dollaro ed euro. Il cross dollaro/yen si è spinto fino a 81,99 yen, mentre l’euro/yen è schizzato oltre quota 115 yen.
La Bank of Japan e le altre Banche Centrali venderanno yen giapponesi all’apertura dei propri mercati. Un intervento unito che non si vedeva da oltre 10 anni quando nel settembre 2000 si cercò di supportare l’euro in caduta libera sui mercati a due anni dalla sua nascita. Azione avviata già oggi con la Bank of England, la Bundesbank e la Banca di Francia che hanno confermato di aver preso parte all’intervento coordinato sullo yen. Un no comment è invece arrivato dalla Bce e dalla Banca centrale svizzera.
“Crediamo che un intervento di questo tipo abbia le potenzialità per mostrare effetti duraturi nel medio periodo, risultati che difficilmente avrebbero potuti essere raggiunti con l’intervento di una singola banca centrale”, commentano oggi gli esperti di Fxcm.
Ci si interrogano soprattutto sul comportamento che porterà avanti la banca centrale americana, i cui piani vanno nella direzione opposta rispetto all’acquisto di dollari. “E’ difficile ipotizzare che vi possa essere un’azione concertata di lungo termine che affianchi la BoJ nell’operazione di indebolimento dello yen, almeno fintanto che non si assista ad un cambiamento della politica monetaria della Fed”, rimarca oggi Michael Hewson, analista di CMC Markets.