Forex: yen e franco svizzero ancora protagonisti
Non si stemperano le tensioni sui mercati. In Europa la speculazione torna a colpire e negli Stati Uniti le trattative per l’innalzamento del tetto del debito sembrerebbero essersi arenate. Secondo le ultime indiscrezioni la lotta si sarebbe spostata all’interno del partito repubblicano, al cui interno l’ala oltranzista non sembrerebbe disposta a fare sconti all’amministrazione Obama.
In Europa è ovviamente il Club Med a monopolizzare le attenzioni degli operatori. Dopo i nuovi downgrade per Grecia e Cipro, la speculazione è tornata a colpire duro sui due Paesi “troppo grandi per fallire”, la Spagna e l’Italia. Nel corso della prima parte il rendimento del decennale spagnolo sul secondario è salito a 337 punti base sopra il bund mentre il corrispondente titolo del Bel Paese ha toccato il 5,82% con un differenziale sul bund tedesco di 321 punti, il massimo dal 19 luglio.
Oggi il Tesoro italiano ha collocato titoli per 7,966 mld di euro, nella parte alta della forchetta 5,5-8,5 mld indicata in precedenza anche se per convincere gli investitori i rendimenti hanno dovuto registrare un nuovo incremento. In particolare il rendimento dei Btp 2021 è passato dal 4,94 al 5,77%. Si tratta del livello massimo dal febbraio 2000.
Nel corso della prima parte la speculazione è stata agevolata anche dalle voci relative le possibili dimissioni del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti a seguito delle polemiche degli ultimi giorni. Il diretto interessato non ha voluto commentare anche se importanti esponenti dell’esecutivo hanno ribadito la fiducia al n.1 di via XX Settembre.
Sul valutario in grande spolvero quindi le valute rifugio come lo yen ed il franco svizzero. Il primo è sceso sotto quota 111 contro la divisa europea ed in questo momento scambia a 110,94 mentre contro il dollaro Usa scende a 77,77. Il cambio dollaroyen scambia non lontano dai 77,57 yen, minimo da 4 mesi, toccati ieri, e neanche da quota 76,25 yen che aveva fatto scattare l’intervento coordinato. La sensazione è che per un nuovo intervento dell’esecutivo nipponico destinato a frenare l’avanzata del superyen non dovremo aspettare molto.
Tonica come detto anche la moneta elvetica, a 1,1439 nell’incrocio con l’euro ed a 0,8018 contro il greenback. Anche oggi lo usdchf ha fatto registrare un nuovo minimo storico attestandosi a 0,7989.
Per quanto riguarda i dati macro, indicazioni a due velocità sulle due sponde dell’Atlantico. In Europa il sentiment economico è sceso a luglio a 103,2 punti, il livello minore dall’agosto 2010, mentre la prima economia europea, la Germania, a luglio ha visto scendere il numero dei disoccupati di 11 mila unità, contro le -15 mila stimate dal consensus degli analisti elaborato da Bloomberg. Positivo invece il calo sotto quota 400 mila a 398 mila messo a segno dalle nuove richieste di sussidio negli Stati Uniti.