Forex: lo yen fa la voce grossa su aumento avversione al rischio sui mercati
Giornata densa di appuntamenti quella odierna con il mercato valutario in fermento dopo la debole performance di Tokyo (-1% oggi dopo la chiusura per festività della vigilia) e l’annuncio della Bank of China di avere allo studio diverse opzioni di rafforzamento patrimoniale. Annuncio che fa seguito alla richiesta avanzata ieri dalla Commissione regolatoria del sistema bancario cinese che ha caldeggiato dei piani di reintegro del capitale a seguito della forte crescita dei prestiti in yuan. La Bank of China, istituto a controllo statale sta valutando diverse opzioni per integrare il capitale. Reazione molto negativa della borsa cinese con lo Shanghai Composite sceso del 3,45%, peggior performance giornaliera da fine agosto.
Calo dell’equity che sta coinvolgendo anche le Borse europee aumentando l’avversione al rischio e avvantaggiando lo yen, classica moneta rifugio. Alle 10.15 il cross euro/yen viaggia a 132,36 yen (-0,47%) e quello dollaro/yen scende a 88,64. Indietreggia il cross euro/dollaro a 1,4928 dopo il mancato attacco di ieri alla soglia di 1,50.
Giornata, quella odierna, ricca di appuntamenti macroeconomici. In Europa è già arrivata la conferma della crescita dello 0,7% del pil tedesco nel terzo trimestre. Poi è arrivato sempre dalla Germania l’indice Ifo business climate di novembre che si è attestato a 93,9 punti punti (consensus 92,5 punti dai 91,9 di ottobre) che ha permesso all’euro di risollevarsi dai minimi intraday rispetto al dollaro. Alle 11.00 sono invece attesi gli ordini industriali a settembre (consensus +1% m/m).
Importanti conferme sono attese dagli Usa, con il mercato che teme una crescita inferiore alle attese della prima economia mondiale. In arrivo alle 14.30 la seconda lettura del pil statunitense nel terzo trimestre con il consensus che punta a un +2,8% dal +3,5% della prima lettura. Alle 15.00 sarà il turno dell’indice S&P/Case-Shiller sui prezzi delle case delle principali 20 città statunitensi è atteso a settembre in crescita per il quinto mese consecutivo limando a -9,2 per cento il saldo negativo su base annua. L’indice ad agosto era salito dell’1,2 per cento su base mensile con prezzi in ascesa in 17 delle 20 città monitorate. Infine alle 16.00 il Conference Board diffonderà il dato sulla fiducia dei consumatori Usa. La lettura di novembre è attesa in calo a 47 punti dai 47,7 di ottobre. Da rilevare che l’analogo indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan è sceso nel mese di novembre a 66 punti dai 70,6 della rilevazione precedente. Questo dato assume particolare importanza poiché fornisce indicazioni sul potere d’acquisto dei consumatori Usa nel semestre successivo.