Forex: vendite sull’aussie nel giorno dell’approvazione della tassa sugli utili delle minerarie
La nuova tassa sui profitti derivanti dall’estrazione di ferro e carbone spinge al ribasso l’aussie. L’approvazione dell’imposta sugli utili delle compagnie minerarie oggi ha penalizzato il dollaro australiano, spingendo al ribasso il cambio con il greenback fino a 1,0557 dollari mentre l’incrocio con la moneta unica sale di quasi mezzo punto percentuale a 1,248. Il provvedimento, approvato dalla camera alta australiana con 38 voti a favore e 32 contrari, secondo le stime dell’esecutivo dovrebbe portare entrate supplementari annue per 3,7 miliardi di dollari australiani, pari a poco meno di 3 miliardi di euro.
Nel corso della prima parte una spinta ribassista è arrivata anche dalle parole del n.1 della Banca centrale Glenn Stevens. Stevens nel corso di una conferenza tenutasi ad Hong Kong ha rilevato che l’economia australiana nei prossimi mesi dovrà fare i conti, oltre che con il rallentamento della crescita asiatica, anche con la recessione europea che non è certo quanto sarà forte, “nonostante sia da più parti pronosticata di lieve entità”.
Per quanto riguarda l’economia australiana, il governatore della RBA (Reserve Bank of Australia) ha evidenziato che le ultime performance economiche “non sono state troppo negative, ma neanche così buone da non lasciare margini di miglioramento”. In qualunque caso “la politica monetaria può supportare la domanda ma non è in grado di incrementare il trend di crescita di un’economia”, ha precisato Stevens. Gli analisti sono ottimisti sulle prospettive dell’aussie alla luce del continuo incremento delle richieste di materie prime e del livello relativamente alto dei tassi di interesse, attualmente al 4,25%.
Le ultime indicazioni macroeconomiche hanno evidenziato un incremento del Pil nel quarto trimestre dello 0,4%, la metà rispetto al +0,8% evidenziato nei tre mesi precedenti, ed un incremento del tasso di disoccupazione a febbraio dello 0,1% al 5,2%.