Forex: vendite sul dollaro, cresce l’avversione al rischio
I dati macro statunitensi affossano il biglietto verde. Le indicazioni sotto le attese arrivate dai dati macro a stelle e strisce stanno penalizzando il dollaro, che nel cross con la moneta unica scambia a 1,3582. Ma non solo i dati macro, perché le notizie dal fronte geopolitico stanno spingendo gli operatori verso gli asset considerati più sicuri, un movimento che sul forex si traduce in acquisti di yen e franchi svizzeri. Il cross usdjpy registra un calo dello 0,3% a 83,340 mentre l’incrocio usdchf perde lo 0,8% a 0,9512.
Per quanto riguarda i dati arrivati nella seconda parte di seduta, indicazioni peggiori delle attese dalle nuove richieste di sussidio, cresciute a 410 mila, dai prezzi al consumo, saliti dello 0,4% in versione completa e dello 0,2% in versione “core” (+1% annuo, dato maggiore da due anni), e dal superindice, che ha messo a segno un +0,1% congiunturale. Unica nota positiva il Philadelphia Fed di febbraio, balzato a 35,9 punti.
Da IG Markets Anthony Grech rileva come l’avversione al rischio oggi abbia trovato terreno fertile “a causa dell’improvviso innalzamento dei prestiti overnight concessi dalla Bce al sistema bancario (15,8 mld di euro, massimi da 20 mesi), della decisione di Moody’s di mettere il rating di Conmmerzbank in review per un possibile downgrade e delle crescenti tensioni tra Israele e Iran”.