Notizie Forex: la SNB ha sconvolto il mondo del trading online, ecco la situazione patrimoniale dei maggiori broker

Forex: la SNB ha sconvolto il mondo del trading online, ecco la situazione patrimoniale dei maggiori broker

16 Gennaio 2015 20:31

La decisione a sorpresa di ieri della Swiss National Bank circa l’eliminazione del floor di 1,20 che da oltre 3 anni legava il cambio euro/franco svizzero ha avuto notevoli ripercussioni a livello mondiale, tanto per i trader privati tanto per i broker e gli intermediari operanti sul Forex e più in generale nel trading online. Questa decisione ha infatti determinato un crollo del tasso di cambio euro/ franco svizzero superiore al 30% nel giro di pochi minuti. La flessione per la divisa elvetica a fine giornata è stata superiore al 15% nei confronti di tutte le oltre 150 valute rilevate da Bloomberg

Nell’intento di fare un favore verso tutti quei trader e risparmiatori italiani che in queste ore stanno cercando di avere un quadro complessivo sulla stabilità e forza patrimoniale dei broker, di seguito abbiamo raccolto alcune indicazioni su alcuni dei principali intermediari. Le informazioni sono frutto di contatti e comunicazioni raccolte direttamente tramite gli intermediari o diffuse al mercato e di quanto Brown Editore, società che controlla questo portale ha raccolto sui media internazionali.


ACTIVTRADES:
il broker non ha avuto impatti negativi. In serata ha diffuso un comunicato nel quale ha ricordato che già nel novembre 2014 aveva preso in considerazione l’ipotesi che questo scenario si potesse verificare e di conseguenza all’epoca aveva stabilito di incrementare il margine richiesto sulle coppie che includevano il Franco svizzero, riducendo così la leva di 16 volte. Grazie a questa misura ActivTrades è stata in grado di proteggere i suoi clienti, limitandone sostanzialmente le perdite. “Proteggendo gli interessi dei nostri clienti, abbiamo protetto gli interessi dell’azienda intera”, ha dichiarato il CEO di ActivTrades Alex Pusco, specificando che “ActivTrades non ha accusato alcun impatto negativo a seguito dell’annuncio della SNB, difendendo la sua reputazione di intermediario sicuro e affidabile”;


ALPARI UK:
l’intermediario ha pagato a carissimo prezzo la decisione della Swiss National Bank entrando in uno stato di insolvenza a causa delle perdite maturate dai clienti e coperte dal broker;


AVATRADE:
da quanto risulta, Avatrade è tra le società di brokeraggio che non ha avuto effetti significativi sulla sua posizione finanziaria dalla decisione della Banca centrale svizzera;


BARCLAYS:
secondo quanto dichiarato da una fonte anonima a Bloomberg, l’istituto di credito ieri avrebbe perso meno di 100 milioni di dollari dopo che la Banca nazionale svizzera ha demolito il floor fissato oltre 3 anni fa a 1,20;


CITIGROUP:
il più grande Forex dealer al mondo ieri ha perso più di 150 milioni di dollari dopo la scelta di politica monetaria adottata dalla SNB. Le perdite sono state causate dalle posizioni assunte dal trading desk della banca americana e non sono legate ad effetti negativi derivanti da rapporti con FXCM o altri broker colpiti da stress patrimoniali post Swiss National Bank;


CITY INDEX:
l’intermediario ha dichiarato di non aver patito nessun impatto materiale dal crollo delle quotazioni dell’euro nei confronti del franco svizzero e ha rassicurato i clienti che la posizione finanziaria di City Index non è stata colpita;


CMC MARKETS:
il broker anglosassone ha sostenuto alcune perdite legate alla volatilità di ieri sul mercato Forex ma l’impatto complessivo, compresi eventuali crediti inesigibili, non ha materialmente influenzato il Gruppo e la sua solidità patrimoniale;


DEUTSCHE BANK AG:
secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa internazionale, la banca tedesca avrebbe perso ieri 150 milioni di dollari a causa dei movimenti che hanno caratterizzato la seduta del mercato delle valute;


DUKASCOPY:
l’intermediario elvetico non ha avuto ripercussioni particolari dall’improvvisa rivalutazione del franco svizzero che ha seguito l’annuncio della Banca centrale svizzera in quanto già dal 12 ottobre 2014 aveva ridotto la leva massima utilizzabile dai propri clienti a 10;


EXCEL MARKETS:
il broker della Nuova Zelanda è un’altra vittima della Swiss National Bank. Il movimento di ieri ha infatti spinto la società a chiudere a causa dell’incapacità di coprire le perdite maturate dai clienti nei confronti dei fornitori di liquidità di Excel Markets;


FXCM:
il più grande broker al dettaglio degli Stati Uniti ha accusato un ammanco da 225 milioni di dollari nei conti dei clienti. Secondo alcune voci di mercato, FXCM, che alla Borsa di New York ha accusato una perdita superiore ai 90 punti percentuali, potrebbe tuttavia evitare la bancarotta grazie a un piano di salvataggio di circa 200 milioni di dollari da parte di Jefferies Group;


FXOPEN:
l’intermediario finanziario ha ripreso le contrattazioni sulle coppie valutarie aventi come oggetto il franco svizzero dopo aver sospeso le negoziazioni in scia alle estreme condizioni di mercato che hanno contraddistinto la seduta di ieri e dopo aver incrementato i margini richiesti ai proprio clienti;


IG:
il gruppo anglosassone ha annunciato che le perdite legate al movimento sul mercato valutario del franco svizzero potrebbe causare una perdita fino a 30 milioni di sterline, impatto che potrebbe essere parzialmente recuperato qualora la società fosse in grado di recuperare i debiti maturati dai clienti sui loro conti. In una comunicazione interna il Ceo di IG, Tim Howkins, ha rassicurato tutti i dipendenti ricordando che nonostante la perdita massima potenziale l’intermediario rimane ancora estremamente solido a livello finanziario e patrimoniale;


INTERACTIVE BROKERS:
la società ha detto che molti suoi clienti hanno subito perdite superiori al loro capitale depositato. Le perdite complessive ammontano a circa 120 milioni di dollari, una cifra che corrisponde a meno del 2,5% del loro patrimonio netto;


IRONFX:
il broker cipriota ha dichiarato di non essere stato influenzato dagli eventi di ieri grazie alle procedure di gestione del rischio che ne caratterizzano il business e per questo la sua attività di brokeraggio non ha subito variazioni;


SAXO BANK:
l’intermediario ha detto d’avere una situazione patrimoniale sana. La banca danese ha infatti dichiarato di non avere esposizioni proprietarie significative sulla valuta Svizzera e, anche se un certo numero di clienti ha perso denaro nei movimenti di ieri, altri clienti hanno guadagnato. Saxo Bank nella giornata di oggi ha registrato un incremento di nuovi clienti che trasferivano i loro conti da altri intermediari. Una squadra speciale della sala trading di Saxo sta comunque lavorando da ieri notte per risolvere la situazione dei clienti che hanno perso denaro nei cross con la valuta svizzera e sta comunicando direttamente con tutti coloro che ne sono stati interessati. “Dopo l’annuncio della SNB, la liquidità del mercato è stata in modo improvviso praticamente inesistente, il team ha dovuto garantire e verificare che tutti gli ordini e le richieste di esecuzione fossero state eseguite a prezzi affidabili e per alcuni clienti questo significa che le loro posizioni sono andate in stop out”, ha dichiarato Steen Blaafalk, CFO di Saxo Bank A/S.


SWISSQUOTE:
la volatilità del franco svizzero ha spinto l’intermediario elvetico a mettere da parte 25 milioni di franchi per coprire le eventuali perdite. La società ha dichiarato che nonostante questo non vi sono problemi di solidità patrimoniale e che il suo Core Tier 1 capital ratio rimane comunque del 17%.