Forex: la SNB frena la corsa del franco, S&P spaventa gli Stati Uniti
Scende in campo la Banca centrale svizzera ed il franco ritraccia. Oggi la Swiss National Bank ha ridotto la forchetta del Libor dallo 0-0,75% allo 0-0,25% annunciando che nei prossimi giorni sarà incrementata l’offerta di moneta. La mossa è diretta conseguenza dell’eccessiva pressione esercitata sulla moneta elvetica dall’incremento esponenziale dell’avversione al rischio. Con un +23% dall’inizio dell’anno ed i nuovi minimi storici contro euro e biglietto verde, il superfranco rappresenta una minaccia tangibile per l’export rossocrociato.
Prese di beneficio anche sull’altro osservato speciale, lo yen. Le voci di un intervento delle autorità nipponiche anche in questo caso stanno spingendo gli operatori a monetizzare i guadagni. Il cross eurofranco sale di quasi l’1,6% a 1,1037 mentre il dollarofranco con un +0,7% si porta a 0,7711. Sono necessari 110,35 yen (+0,7%) per acquistare un euro e 77,03 per 1 dollaro Usa.
Negli Stati Uniti l’attenzione degli operatori è sempre rivolta ai giudizi delle agenzie di rating. “Come da attese l´accordo per l´innalzamento del tetto del debito è stato raggiunto e, compatibilmente con la tripla A, il rischio di default è estremamente basso”, ha detto ieri sera in una nota Fitch Ratings.
Indicazioni positive anche da Moody’s che nella notte ha confermato il proprio giudizio AAA su Washington. Tutti i riflettori sono ora puntati su S&P. “La compagnia ha recentemente affermato come i tagli pianificati nei prossimi dieci anni dagli Stati Uniti siano inferiori di 1.900 miliardi di dollari necessari secondo l’agenzia per ribadire il proprio giudizio”, si legge nella nota odierna di FXCM.
“Molto probabilmente -prosegue la nota- il mercato è stato maggiormente colpito dall’ultimo parere dato che l’avversione al rischio, amplificatasi drasticamente da lunedì pomeriggio, non ha accennato ad abbandonare i mercati”. Il dollar index scende dello 0,7% a 74 punti.
Dal fronte macro buone notizie sono arrivate dal sondaggio Adp, antipasto in vista dei dati relativi nuove buste paga e tasso di disoccupazione in arrivo venerdì. Secondo l’Automatic Data Processing a luglio il settore privato a stelle e strisce ha rilevato un saldo positivo di 114 mila posti di lavoro, in calo rispetto alle 157 mila del mese precedente, ma meglio delle attese ferme a +100 mila. In arrivo alle 16 i dati relativi gli ordini alle imprese (consenso -0,6% m/m) e l’Ism relativo il settore dei servizi (54%).
Sull’altro lato dell’Atlantico, il Pmi servizi a luglio è stato rivisto a 51,6 punti dai 51,4 punti della precedente lettura e del consenso. Meglio delle stime anche il dato relativo le vendite al dettaglio, salite dello 0,9% mensile a giugno. Gli analisti avevano pronosticato un incremento congiunturale di mezzo punto percentuale.