Notizie Forex: sale l’avversione al rischio, yen e franco svizzero sugli scudi

Forex: sale l’avversione al rischio, yen e franco svizzero sugli scudi

12 Aprile 2011 17:23

Cresce l’avversione al rischio e volano le valute rifugio. Le notizie in arrivo dal Giappone e la trimestrale di Alcoa stanno favorendo gli asset considerati a basso rischio. La divisa giapponese, che ieri era stata favorita dalla nuova scossa di terremoto, guadagna terreno contro euro e dollaro portando i rispettivi cross a 121,27 (-0,4%) e 83,670 yen (-0,9%). Particolarmente tonico anche il franco svizzero, che si porta a 1,2983 nell’eurchf ed a 0,8961 nello usdchf.

Indicazioni negative anche dai dati macro. Ad aprile l´indice tedesco Zew si è attestato a 7,6 punti, dai 14,1 precedenti, mentre il disavanzo commerciale a stelle e strisce a febbraio è sceso a 45,7 mld di dollari. Sempre per quanto riguarda gli Stati Uniti, decisamente sopra le stime i prezzi delle importazioni, che a marzo hanno messo a segno un incremento del 2,7%, il maggiore degli ultimi due anni. Gli analisti avevano pronosticato un +2% m/m.

Nonostante questo, sul dollaro pesano le dichiarazioni del vicepresidente della Fed, Janet Yellen, secondo la quale “l’incremento dei prezzi delle materie prime non avrà ripercussioni su crescita e inflazione. Sarà difficile assistere ad un aumento generalizzato dei prezzi finché non ci sarà un incremento dei salari”. L’eurodollaro quota in rialzo dello 0,4% a 1,4485 dopo aver toccato nel corso del pomeriggio i massimi da 15 mesi a 1,4519 dollari.

In calo la sterlina, penalizzata dall’andamento dell’inflazione a marzo. Il pound quota 0,8905 contro euro e 1,6264 dollari. I prezzi al consumo il mese scorso hanno registrato un rialzo del 4%, contro il 4,4% del consenso. In calo anche l’indice core, calcolato al netto delle variazioni dei prodotti alimentari e di quelli energetici, passato dal 3,4 al 3,2%. Dati che non fanno altro che avallare la posizione attendista della Bank of England. “Anche se un mese non è sufficiente, l’andamento dei prezzi e le deboli prospettive dell’economia potrebbero rinviare l’inasprimento monetario almeno fino al secondo semestre dell’anno”, ha dichiarato Anthony Grech di IG Markets.