Forex: riserve valutarie cinesi in calo per la prima volta dal 1998
In calo le riserve valutarie cinesi nell’ultimo scorcio del 2011. Si tratta del primo calo trimestrale delle riserve valutarie da oltre un decennio, per la precisione dal 1998 quando pesò la crisi delle tigri asiatiche. Nel trimestre chiuso al 31 dicembre le riserve valutarie della Cina si sono attestate a quota 3.181 miliardi di dollari dagli oltre 3.200 mld del precedente trimestre. Lo ha reso noto oggi la People’s Bank of China precisando che l’ammontare delle riserve aveva toccato un picco record a ottobre a quota 3,27 trilioni di dollari per poi scendere di 92,6 mld nei due mesi finali del 2011.
L’inversione di tendenza indica il calo delle pressioni rialziste sullo yuan con la fuoriuscita di capitali dovuta al deterioramento dello scenario economico con le crescenti preoccupazioni circa un rallentamento marcato dell’economia cinese a causa dell’indebolimento della domanda dai Paesi sviluppati. Preoccupazioni che lo scorso mese hanno indotto la banca centrale cinese ad apportare la prima mossa di allentamento monetario tagliando di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche commerciali e potrebbe abbassarlo ulteriormente nel corso del 2012 anche grazie al calo delle pressioni inflattive con l’indice cpi che a dicembre si è portata ai minimi a 15 mesi (4,1 per cento). Intanto martedì prossimo è in uscita il Pil cinese relativo al quarto trimestre del 2011, con l’attesa di un ulteriore rallentamento a più 8,7 per cento annuo dal 9,1 del trimestre precedente.
Volgendo all’andamento odierno del mercato valutario, l’euro mantiene l’intonazione positiva della vigilia con cross a ridosso di 1,285 dollari. Prosegue l’onda lunga positiva delle aste di ieri tenute da Spagna e Italia con in particolare i Bot a 1 anno che ha visto i rendimenti più che dimezzarsi rispetto a quelli dell’asta di metà dicembre. Oggi nuovo test con l’asta di Btp per complessivi 4,75 miliardi di euro.
“Il successo delle aste di titoli di stato spagnoli e italiani ieri ha favorito il recupero dell’euro – commenta Michael Hewson, analista di CMC Markets – ma resta da vedere se le banche e gli investitori siano disposti ad acquistare senza remore anche i titoli a scadenza più lunga, il test chiave per vedere se rendimenti più bassi siano sostenibili. Le aste dei BTP quinquennali e decennali a fine mese saranno la verifica finale”.