Forex: prese di profitto sull’euro, il dollaroyen si conferma nei pressi dei minimi
Prese di beneficio sulla moneta unica. Dopo gli acquisti seguiti all’approvazione del Piano Ue, che hanno portato la moneta unica a registrare il livello maggiore dallo scorso 2 settembre a 1,4248 dollari, oggi le quotazioni dell’euro sono state penalizzate dalle prese di beneficio.
“L’euforia di ieri -ha rilevato Anthony Grech, analista di IG Markets- oggi è diventata scetticismo sulla base del fatto che l’accordo non dovrebbe riuscire a risolvere tutti i problemi finanziari dell’Europa”. “La moneta unica -continua l’analista- probabilmente rimarrà vulnerabile nel breve termine in quanto l’UE deve ancora trovare i soldi per la nuova versione del suo fondo di salvataggio”.
Indicazioni negative sono arrivate anche dall’asta italiana. Questa mattina il Tesoro ha collocato titoli per 7,9 miliardi di euro. In particolare evidenza il rendimento dei Btp a 10 anni, salito di 20 punti base al 6,06%, il livello massimo dall’introduzione dell’euro. In calo anche la domanda, che a fronte dei 2,9 miliardi collocati si è attestata a 3,79 miliardi, facendo scendere il tasso bid-to-cover dall’1,37 all’1,27. Il titolo a tre anni, allocato invece per 3,1 miliardi, ha fatto registrare il rendimento massimo dal 2000 (4,93%).
In questo momento l’eurodollaro scambia in calo di circa lo 0,3% a 1,4153 mentre il cross con lo yen scende dello 0,6% a 107,16. Nel corso dell’ultima ottava il primo incrocio ha registrato un rialzo di quasi 2 punti percentuali mentre il secondo è salito dell’1,2%. Segno meno per il dollar index, che nel corso della settimana ha perso l’1,8%. Il cambio dollaro yen, a dispetto delle minacce delle autorità giapponesi, anche oggi si è confermato nei pressi dei minimi dalla seconda Guerra Mondiale. Per acquistare un dollaro sono necessari 75,72 yen.
Per quanto riguarda l’agenda macro a stelle e strisce, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali in versione “core” (calcolata al netto di alimentari ed energetici) a settembre non ha fatto registrare variazioni congiunturali (consenso +0,1% m/m). Sotto le attese anche i redditi personali (+0,1% m/m) mentre le spese dei consumatori (+0,6% m/m) sono cresciute in linea con le indicazioni degli analisti. Segnali positivi invece dal dato definitivo relativo la fiducia dei consumatori statunitensi misurata dall´Università del Michigan, salita, dopo i 57,5 punti preliminari, a 60,9 punti.