Forex: Pboc aumenta banda oscillazione dello yuan, cresce subito volatilità valuta cinese
La Cina ha aperto a una maggiore oscillazione quotidiana dello yuan. Sabato la People’s Bank of China ha reso noto che a partire da oggi la banda di oscillazione della divisa cinese rispetto al dollaro statunitense sarà di +1/-1% rispetto al +0,5%/-0,5% in vigore dal maggio 2007. La mossa è stata accolta con favore sia da Washington che da tempo spinge verso un più veloce apprezzamento della valuta cinese sia dal Fmi. Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, ha dichiarato che “accoglie con favore questo importante passo compiuto dalla People’s Bank of China ad aumentare la flessibilità della valuta. Questo sottolinea l’impegno della Cina per riequilibrare la sua economia verso il consumo interno e permettere alle forze di mercato di svolgere un ruolo maggiore nel determinare il livello del tasso di cambio”.
Nel primo giorno di contrattazioni con la nuova banda lo yuan ha mostrato un andamento discendente con una volatilità superiore alla media pur rimanendo all’interno della precedente banda di oscillazione dello 0,5%. In chiusura lo yuan ha ceduto lo 0,2 per cento a quota 6,3130 dopo essere arrivato a cedere lo 0,35%, calo intraday massimo dal 20 gennaio scorso. Discesa favorita dalle tensioni sui mercati circa la crisi del debito europea che ha pesato in generale sulle principali valute emergenti.
“La decisione di allargare la fascia di oscillazione dello yuan va inserita nel contesto di un percorso che va nella direzione della libera fluttuazione della valuta cinese”, commenta oggi Asmara Jamaleh di Intesa Sanpaolo nel suo report quotidiano sui mercati valutari. Una lettura più “contingente” porta anche a interpretare questa mossa come un modo per dare allo yuan maggiore possibilità di indebolirsi, seppure provvisoriamente, in una fase dove le incertezze sulla crescita globale destano preoccupazioni per l’economia cinese. “Tale decisione – prosegue l’esperta di Intesa Sanpaolo – dà in un certo senso la possibilità di assecondare l’orientamento espansivo di policy in cui la Cina si è imbarcata per sostenere la crescita”.