Forex: non si arresta la discesa del dollaro, yen vede massimi 2010
I nuovi segnali di rallentamento economico degli Stati Uniti spingono lo yen verso i massimi 2010 verso il dollaro. Il biglietto verde continua a perdere terreno rispetto alle altre principali valute viaggiando a ridosso dei minimi da inizio anno nei confronti dello yen. Il cross viaggia a quota 87,2 yen dopo essere sceso in mattina sotto quota 87, livello che aveva già violato al ribasso a inizio mese. Nuovi massimi a oltre 2 mesi per l’euro nei confronti del dollaro che oggi si è spinto fino a 1,2955 dollari avvicinando ulteriormente la soglia di 1,30 $ che non vede al 5 maggio scorso.
Dopo la revisione al ribasso delle stime di crescita decretata dalla Fed, ieri a deludere sono stati i survey data con l’indice Philadelphia Fed di luglio sceso a 5 punti mentre le attese erano di un rialzo a 10 punti dai precedenti 8 punti. Debole anche l’indice sulla manifattura dello Stato di New York a luglio. Entrambi questi indicatori regionali evidenziano pertanto un rallentamento dell’attività manifatturiera a luglio in attesa dell’uscita dell’indice Ism manifatturiero di luglio dopo che a giugno era sceso a 56,2 punti allontanandosi dai più oltre quota 60 toccati ad aprile ha strappato il dodicesimo segno positivo consecutivo la produzione industriale (+0,1% a giugno rispetto al -0,1% atteso), anche se il ritmo di crescita si è quasi azzerato. “Comunque nessuno di questi indicatori manifatturieri – rimarcano oggi gli esperti di Société Générale – segnala uno scenario di double dip, suggeriscono soltanto un rallentamento economico maggiore di quanto atteso”.
Indicazioni sostanzialmente positive invece quelle arrivate dalle nuove richieste di sussidio (in calo a 429 mila). Infine il -0,5% mensile messo a segno dai prezzi alla produzione (+0,1% m/m per il “core”) ha rafforzato il convincimento che in questo momento la dinamica inflazionistica non rappresenta un problema per gli Stati Uniti.
Oggi sono due i dati su cui si concentrerà il mercato. L’inflazione statunitense (ore 14.30) è attesa in deciso rallentamento a giugno con consensus +1,20% a/a dal precedente +2%. Alle 15.55 sarà il turno dell’ultimo dato macro della settimana con la lettura preliminare di luglio dell’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan di luglio, indicatore di sentiment che fornisce indicazioni del trend della spesa per consumi futura. Il consensus è a quota 74 punti dai 76 del mese di giugno. Un calo dell’indice confermerebbe i timori del mercato relativi alle prospettive dell’economia per i prossimi mesi.