Forex: l’Ism servizi permette al dollaro di recuperare terreno
Le indicazioni arrivate dall’Ism servizi permettono al biglietto verde di recuperare terreno. L’indice che tasta il polso al settore dei servizi statunitense ad aprile ha registrato una contrazione a 52,8 punti, al di sotto sia dei 57,3 della precedente rilevazione e sia dei 57,4 punti del consenso. Il calo della propensione al rischio ha permesso al dollar index, l’indice che misura l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute, di recuperare terreno e di scambiare sostanzialmente invariato a 73 punti.
Indicazioni deludenti anche dalla stima Adp. Secondo l’Automated data processing ad aprile il settore privato statunitense ha creato 179 mila nuovi posti di lavoro, dai 201 mila del mese precedente (consenso +198 mila). In questo caso è di conforto il sottoindice relativo i licenziamenti, che con un calo del 12% mensile scendono ai minimi dall’inizio dell’anno. Indicazioni deludenti anche dai dati europei su vendite al dettaglio, -1% a marzo, e Pmi servizi, a 56,7 punti.
Ma oggi in Europa la notizia del giorno è rappresentata dall’accordo salva-Lisbona. Il Portogallo si è accordato con l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale per un pacchetto di aiuti da 78 miliardi in 3 anni. Il programma prevede un calo del deficit/Pil al 5,9% nel 2011, al 4,2% nel 2012 e sotto il 3% nel 2013. Oggi il Tesoro portoghese ha approfittato dell’accordo per collocare 1,1 miliardi di euro di titoli a tre mesi. Ancora in crescita il rendimento, passato dal 4,046 al 4,652% .
L’eurodollaro dopo esser salito a 1,4939 in questo momento quota 1,4862; la moneta unica perde invece terreno contro la divisa giapponese a 119,66 yen (-0,4%). In calo anche il dollaroyen che con un -0,6% si porta a 80,520.
Domani è il giorno della riunione del board della Bce, chiamato a confermare l’attuale costo del denaro. Secondo Anthony Grech di IG Markets “anche se la BCE dovesse mantenere i tassi di interesse invariati all’1,25%, ulteriori indizi della linea dura della Banca centrale potrebbero derivare dal discorso di Trichet”.