Forex: eurodollaro a 1,07 a fine anno

L’ottava sul valutario inizia all’insegna della debolezza per il cambio tra la moneta di Eurolandia e il biglietto verde, sceso fino a 1,1786 nel corso della prima parte. Con la resistenza a 1,1885 che sembrerebbe destinata a tenere, il prossimo target è fissato nei pressi dei minimi toccati la scorsa settimana a 1,1754.  

Nelle ultime sedute nuove indicazioni ribassiste sono arrivate dalla discesa, per la prima volta dal 2009, del tasso di inflazione della Zona Euro in territorio negativo (-0,2% a/a a dicembre) e dalla crescita di 252 mila unità registrata dalle buste paga statunitensi nei settori non agricoli (non farm payrolls) a dicembre ( tasso di disoccupazione ai nuovi minimi dal 2006 a quota 5,6%).

Gli esperti sono pronti a scommettere che la Banca centrale europea tra dieci giorni decreterà l’immissione di nuovi stimoli per rilanciare prezzi al consumo e crescita economica. Secondo indiscrezioni rilanciate da Cnbc, il quantitative easing in salsa europea dovrebbe essere tarato sui contributi versati alla Bce dalle Banche centrali nazionali. La scorsa settimana erano circolati rumor secondo cui l’intervento complessivo dovrebbe attestarsi a 500 miliardi di euro.

“Ci attendiamo che la Bce annunci un Quantitative Easing il prossimo 22 gennaio e che l’eurodollaro segni un forte calo rispetto ai livelli correnti, spinto dall’andamento comparato di economia e politica monetaria rispetto agli Stati Uniti”, si legge in una nota diffusa oggi da Barclays. Secondo l’istituto inglese l’incrocio a fine anno passerà di mano a 1,07 dollari.