Forex: l’euro tenta un nuovo assalto a quota 1,30 $, riflettori su riunione Eurogruppo
L’euro tenta di dare seguito al rally di settimana scorsa con le quotazioni, dopo la debolezza di avvio giornata, che si muovono in rialzo rispetto al dollaro Usa con cross salito fino a 1,2996, sui massimi a 3 settimane, in scia al buon esito dell’asta tedesca di titoli a breve scadenza. La Germania ha collocato 2,54 miliardi di euro di Bubill a 12 mesi, con un rendimento lordo dello 0,07 per cento. Lo ha reso noto la Bundesbank. Forte la domanda con bid-to-cover pari a 2,2.
Settimana scorsa il cross euro/dollaro ha vissuto la miglior striscia settimanale da ottobre con un rialzo del 2% circa nell’arco delle 5 sedute. Ottimismo del mercato testimoniato anche dall’andamento del differenziale di rendimento tra Btp e Bund, sceso ai minimi da inizio dicembre sotto quota 420 punti base con il rendimento del decennale italiano poco sopra quota 6% e quello a 5 anni sceso sotto la soglia del 5%.
Ancora nessuna schiarita sul fronte Grecia con il weekend che non ha portato all’attesa fumata bianca sulle trattative tra Atene e gli investitori privati circa l’entità del taglio del valore nominale del debito (haircut) per i circa 200 mld di debito greco detenuti da banche e privati. Haircut che potrebbe salire fino al 70% con Atene che tenterà di raggiungere un accordo almeno entro il 30 gennaio, giorno in cui è previsto l’importante vertice di lunedì prossimo del Consiglio europeo. “La situazione finanziaria della Grecia – si legge nel Forex Morning Comment a cura di Michael Hewson, analista di CMC Markets – potrebbe essere sottoposta a un’ulteriore dura prova se la troika chiedesse al governo di adottare altre misure di austerità in cambio del prossimo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro”.
Oggi intanto a Bruxelles si terrà la riunione dei ministri dell’eurozona per preparare il terreno in vista del vertice di lunedì prossimo. “I ministri delle Finanze devono anche valutare ulteriori aggiustamenti del fiscal compact concordato il 9 dicembre – rimarca Hewson – e la Germania, principale Paese ancora con la “tripla A”, dovrà quindi decidere se vuole continuare a pagare il prezzo per la sopravvivenza dell’euro. In programma oggi le aste dei titoli a breve termine di Francia e Germania”.