Forex: euro stabile, franco svizzero ai minimi a un mese
Mattinata senza scossoni per l’euro che viaggia poco sopra area 1,34 dollari dopo aver toccato in avvio quota 1,345 $ in scia all’intonazione positiva dei mercati che si mostrano ottimisti in vista del summit europeo che inizierà domani e da cui dovrebbe uscire un piano decisivo per tamponare la crisi del debito. Le ultime indicazioni riportate oggi dal Financial Times parlano della possibilità di un duplice fondo per salvare l’Europa, composto dal Fondo Salva stati attuale (440 miliardi di euro) e da nuovi finanziamenti per 500 mld che andrebbero all’interno dello European Stability Mechanism.
Gli analisti di CMC Market si chiedono come sia possibile finanziare un secondo veicolo con tutte le difficoltà che i leader europei stanno incontrando solo per l’Efsf “mentre non è chiaro quale sarà il ruolo del Fondo Monetario Internazionale”. Ieri il segretario del Tesoro Usa, Timothy Geithner, si è mostrato favorevole a un maggiore coinvolgimento dell’Fmi.
Forte domanda nell’asta di titoli governativi tenuta oggi dalla Germania. la Bundesbank ha reso noto che sono stati allocati titoli a 5 anni per 4,09 miliardi di euro a un rendimento medio dell’1,11%. La domanda superiore a due volte il quantitativo offerto, con bid-to-cover pari a 2,1 rispetto all’1,5 dell’asta di titoli con analoga scadenza di novembre.
Intanto domani la Banca centrale europea con ogni probabilità apporterà il secondo taglio consecutivo dei tassi riportandoli all’1%. Il New York Times parla anche della possibilità di un taglio superiore ai 25 punti base. Barclays, dopo il taglio all’1% atteso per domani, stima un ulteriore taglio allo 0,75% a gennaio e poi allo 0,50% a febbraio. Gli esperti britannici si attendono però ulteriori mosse “non convenzionali” per il sostegno del sistema creditizio. Una soluzione per la Bce potrebbe essere quella di ammettere come collaterali anche asset non denominati in euro ma anche in dollari, sterline e yen giapponesi. Secondo Barlcays, tra le misure non convenzionali per la liquidità delle banche è probabile anche l’introduzione di operazioni di rifinanziamento a lungo termine (LTRO) a due e tre anni, più flessibili.
Tra le altre valute si accentua il movimento ribassista del franco svizzero rispetto all’euro. Il cross euro/chf ha toccato oggi un massimo a 1,2443 (massimi dall’8 novembre) dando seguito al movimento della vigilia favorito dai riscontri arrivati dal’inflazione elvetica. L’aumento delle pressioni al ribasso sui prezzi (-0,5% l’inflazione annua a novembre dal -0,1% precedente ha alimentato le aspettative del mercato per una nuova azione della Swiss National Bank che potrebbe fissare un nuovo floor (limite minimo tollerato) a un livello più elevato rispetto all1,2 indicato a inizio settembre. Indicazioni negative sono arrivate anche dal mercato del lavoro con la disoccupazione non destagionalizzata salita al 3,1% dal 2,9% del mese precedente. Stabile invece quella corretta per i fattori stagionali, che risulta del 3%.