Forex: l’euro sprofonda in quota 1,27, risale lo yen
Euro-dollaro che scambia in quota 1,27. Le ennesime tensioni innescate da Moody’s, che in un report ha posto l’accento sull’impatto della crisi finanziaria greca sugli istituti di credito dell’Europa meridionale, dell’Irlanda e della Gran Bretagna, hanno spinto ancora una volta al ribasso la moneta unica, che dopo un minimo di seduta toccato a 1,2653, in questo momento scambia a 1,2723 contro il biglietto verde.
Oggi è stato anche il giorno della Banca centrale europea, che ha confermato il costo del denaro all’1%. Il n.1 dell’Istituto con sede a Francoforte, Jean-Claude Trichet, ha annunciato che per la Grecia l’opzione-default non “è mai stata in discussione”, così come non è stata ancora discussa la possibilità da parte della Banca centrale di acquistare titoli di Stato europei. Ed a proposito di titoli di Stato, quella di allentare le regole per accettare come collaterali i titoli greci è stata una decisione presa “per salvare un paese membro” alla luce “dell’ambizioso piano di risanamento dei conti pubblici”, ha precisato Trichet.
Positive le indicazioni arrivate dai dati macroeconomici. Gli ordini industriali tedeschi a marzo hanno registrato un balzo del 5% mensile mentre la produttività statunitense del primo trimestre ha messo a segno un +3,6%. Sostanzialmente in linea con le stime le 444 mila nuove richieste di sussidio.
Le indicazioni in arrivo dalla prima economia del pianeta e le tensioni sui mercati finanziari stanno rafforzando il biglietto verde contro le commodity currencies, cross con il dollaro canadese a 1,0413 e l’aud/usd a 0,8951, e la sterlina, con il cable (gbp/usd a 1,4914) ai minimi da 5 settimane. Il greenback nulla può contro yen (usd/jpy a 92,51 e eur/jpy a 117,69), che nei momenti di difficoltà rappresenta un porto sicuro per gli operatori.