Forex: euro sotto pressione, il mercato scommette sulla richiesta di aiuti della Spagna
La moneta unica si conferma sotto pressione. Le tensioni in arrivo da Madrid e le parole di Bernanke, che nel corso del suo intervento al Congresso ha dichiarato che “la Fed non ha preso decisioni circa un quantitative easing”, stanno favorendo le vendite sull’euro e più in generale sulle valute ad alto rendimento.
Dopo il downgrade di Fitch, per la Spagna potrebbe essere arrivato il momento di una richiesta di aiuti destinata alla ricapitalizzazione del comparto bancario. Secondo il presidente di Santander, Emilio Botin, “sarebbero sufficienti” 40 miliardi di euro, per altri gli istituti del Paese necessiterebbero di 50 miliardi mentre Fitch stima 50-60 miliardi (il doppio rispetto ai 30 miliardi iniziali). Secondo l’agenzia il conto potrebbe salire a 100 miliardi in caso di scenario estremo.
Nel corso della prima parte indicazioni negative sono arrivate anche dalla locomotiva europea, la Germania, il cui surplus commerciale ad aprile è sceso di 3 miliardi a 14,4 miliardi. Buone nuove invece dalla Bundesbank, secondo cui il Pil tedesco quest’anno salirà di un punto percentuale, contro il +0,6% indicato in precedenza.
L’eurodollaro attualmente quota sotto 1,25 a 1,2492 (-0,6%) dopo aver toccato nel corso della seconda parte un minimo a 1,2435 “dove passa -ha dichiarato Vincenzo Longo di IG Markets- una prima area di supporto dopo il doppio massimo di ieri a 1,2625 (massimo del 28 maggio)”. “Se questo livello -continua Longo- dovesse essere violato si aprirebbe lo spazio per un test a 1,24 e successivamente a 1,2360. Al rialzo il primo obiettivo si colloca a 1,25-1,2510 dove transita la media mobile a 200 ore”.
Segno meno anche per il loonie, il dollaro canadese. Spinto al rialzo dai dati arrivati dal mercato del lavoro, il cambio usd/cad avanza di quasi mezzo punto percentuale portandosi a 1,0316. A maggio il tasso di disoccupazione canadese si è confermato, in linea con le attese, al 7,3%. Indicazioni deludenti sono invece arrivate dalle buste paga, il cui saldo è risultato positivo per 7.700 unità, contro un consenso di 10 mila unità.