Forex: euro sempre debole, aussie ai minimi a 1 anno su apertura Rba a taglio tassi
Ancora sotto pressione la moneta unica europea che continua a viaggiare sui minimi a 10 anni rispetto allo yen e a oltre 8 mesi rispetto al dollaro Usa. Il cross euro/dollaro è sceso oggi fino a 1,3148 dollari (minimi dal 13 gennaio), mentre l’euro/yen è andato a testare un minimo sotto quota 101 yen. “Una rottura di 1,30 per il cross eur/$ potrebbe portarne le valutazioni verso 1,2870”, si legge nel Forex Morning Comment odierno di CMC Markets che sottolinea come lo scetticismo degli investitori si fonda su mesi di annunci mancati. Inoltre preoccupa la possibilità che la perdita di valore sui bond greci potrebbe superare il 21% inizialmente accordato.
Sul fronte macro, nonostante le indicazioni lievemente superiori alle attese arrivate ieri dalle letture finali dell’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona, le prospettive rimangono molto negative. Goldman Sachs ha nuovamente messo mano alle proprie stime sulla crescita economica globale vedendo una crescita meno sostenuta sia quest’anno che il prossimo con una lieve recessione in Germania e Francia nei prossimi trimestri, mentre una flessione più profonda dovrebbe riguardare i Paesi periferici dell’area euro. Le nuove stime della banca d’affari statunitense vedono per il prossimo anno un rialzo flebile dello 0,1% del pil dell’eurozona rispetto al +1,3% stimato in precedenza.
Stamattina è arrivata la decisione sui tassi da parte della Reserve Bank of Australia che come da attese li ha lasciati fermi al 4,75%. La Banca centrale australiana ha aperto alla possibilità di un allentamento monetario. “Un miglioramento delle prospettive di inflazione – rimarca il governatore della Rba, Glenn Stevens – aumenterebbe le possibilità di una politica monetaria volta a fornire maggiore sostegno alla domanda, se la situazione lo renderà necessario”. Stevens ha rimarcato come, alla luce delle ultime indicazioni, il percorso per l’inflazione appare più coerente con il target 2-3% nel 2012 e 2013.
La reazione dell’aussie, nome con cui viene identificato il dollaro australiano, è stata di un ulteriore indebolimento in vista di un possibile taglio dei tassi nei prossimi mesi. Il cross A$/US$ è sceso sotto 0,95, sui minimi a oltre 1 anno. Dai massimi assoluti toccati lo scorso 27 luglio a 1,1081 dollari, la valuta australiana ha ceduto oltre il 14%. Oggi intanto è arrivato il dato sulla bilancia commerciale che ha evidenziato il secondo maggiore surplus di sempre. Ad agosto il surplus è arrivato a 3,1 miliardi di dollari australiani, oltre le attese di mercato che erano ferme a 2 mld dai 1,817 mld di luglio (dato rivisto da 1,826 mld). L’export è salito dell’8% a 28,4 mld di dollari australiani, mentre l’import è salito del 3% a 25,3 mld.