Forex: l’euro rimane sotto pressione, sotto 1,32 $ ci sono i minimi da gennaio
Incipit di settimana con quotazioni in ritirata per l’euro che si è portato sui minimi a 2 settimane sul dollaro a quota 1,3255. Una discesa sotto la soglia di 1,32 dollari porterebbe la divisa europea ad aggiornare i minimi a 11 mesi.
Michael Hewson, analista di CMC Markets, rimane ribassista sull’euro con target 1,305 e vede possibili ulteriori discese della moneta unica anche contro la Sterlina dopo la rottura della media mobile a 200 giorni a 0,8567 (minimo dal settembre 2007).
Gli esiti del summit Ue non hanno convinto appieno il mercato nonostante l’importante passo avanti verso un coordinamento fiscale. Moody’s ha ribadito oggi la sua intenzione di rivedere i giudizi sui Paesi dell’Eurozona nei primi mesi del 2012. Secondo l’agenzia di rating le misure annunciate finora sono scarse sia in quantità che in qualità. “La continua assenza di misure decisive nel recente summit fa rimanere l’Unione europea soggetta a ulteriori shock e l’area euro sotto continua minaccia”, si legge nella nota diffusa oggi.
La giornata d’avvio dell’ottava si mostra scarna di appuntamenti. Domani sera ci sarà la riunione del Fomc (Federal Open Market Committee), il braccio operativo della Federal Reserve. La banca centrale Usa potrebbe aprire a un nuovo piano di allentamento quantitativo. “La reazione di impatto potrebbe essere negativa per il dollaro contro buona parte delle valute – rimarca la nota odierna di Intesa Sanpaolo – , ma in un secondo momento si dovrebbe osservare una reazione differenziata”. Se la Fed facesse già domani delle aperture verso un QE3, “l’euro potrebbe al massimo rafforzarsi leggermente al termine
dell’incontro, ma subito dopo potrebbe invertire rotta e correggere”, rimarca ancora Intesa Sanpaolo facendo presente che le prospettive di crescita dell’area euro si sono deteriorate significativamente e non è esclusa la possibilità che la BCE debba ricorrere a un ulteriore taglio dei tassi.
“A confronto con gli USA poi i differenziali di crescita attesa sono ampiamente favorevoli agli Stati Uniti”, conclude il commento di Intesa SP sul Forex che vede questa settimana prevalere le pressioni al ribasso sull’euro.
Negli ultimi 7 mesi il biglietto verde si è apprezzato sulle altre principali valute (+5% circa per il dollar index) essendo percepito come affidabile asset rifugio.