Forex: l’euro prova a risalire, lo yen paga pegno alla decisione di Moody’s
Moody’s affossa lo yen. Oggi l’agenzia di rating ha annunciato di aver messo sotto osservazione il rating nipponico per un possibile downgrade. Il possibile taglio è legato alle prospettive di crescita ed alla capacità dell’esecutivo di ridurre il deficit. A conferma dei timori di Moody’s, questa mattina indicazioni sotto le attese sono arrivate dalla produzione industriale, salita ad aprile di 1 punto percentuale, contro il +2% pronosticato alla vigilia dagli analisti.
Il cambio dollaro/yen sale dello 0,4% a 81,170 mentre il cross con la moneta unica guadagna lo 0,8% a 116,81. “Un allentamento delle tensioni a livello globale è destinato a ridurre la domanda di yen”, ha dichiarato Christopher Beauchamp, analista di IG Markets.
La moneta unica si muove in scia dei progressi sul fronte greco. Secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia Reuters, i funzionari di Ue, Bce e Fmi avrebbero dato il via libera ad un taglio dell’imposta sul valore aggiunto da parte dell’esecutivo greco. La misura, che mira ad incrementare il consenso politico per il nuovo piano di austerità, fa il paio con le dichiarazioni attribuite al presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che avrebbe annunciato che l’ipotesi di ristrutturazione totale del debito di Atene verrà accantonata per privilegiare l’iniezione di nuove risorse.
Il cambio eurodollaro scambia in rialzo dello 0,3% a 1,4380. dopo i massimi da tre settimane toccati questa mattina a 1,4423 il cross è risultato appesantito dall’aggiornamento relativo l’inflazione nel Vecchio continente, che a maggio in versione preliminare si è attestata al 2,7% (consenso 2,8%). In linea con le stime invece la disoccupazione, che ad aprile si è confermata al 9,9%.
Peggiori delle attese invece i dati relativi l’andamento dell’economia a stelle e strisce. A marzo l’indice S&P Case Shiller, che misura i prezzi delle case nelle principali 20 città degli Stati Uniti, ha registrato un -0,8%, il Pmi Chicago di maggio è sceso a 56,6 punti e poco fa è arrivato l’ultimo dato della giornata, quello relativo la fiducia dei consumatori, scesa a maggio a 60,8 punti.
In evidenza anche il dollaro canadese, che sfrutta la buona intonazione delle materie prime (+1% per il ThomReuters/JefferiesCRB) e le indicazioni arrivate dalla Bank of Canada, che nel confermare il costo del denaro all’1% ha preannunciato di voler incrementare il costo del denaro se la crescita economica dovesse continuare. Il loonie quota così 1,3935 contro la moneta unica (eurcad -0,4%) e 0,9683 nell’incrocio con il dollaro (usdcad -0,77%).