Notizie Forex: l’euro indietreggia, S&P mette in creditwatch negativo 15 Paesi dell’eurozona

Forex: l’euro indietreggia, S&P mette in creditwatch negativo 15 Paesi dell’eurozona

6 Dicembre 2011 08:54

Intonazione negativa per l’euro che paga l’avvertimento lanciato ieri sera da Standard & Poor’s che ha avvertito 15 Paesi europei, compresi quelli tripla A, che senza una soluzione rapida e decisa della crisi del debito sovrano potrebbe procedere a un declassamento. Il cross euro dollaro ha toccato in avvio di giornata un minimo sotto quota 1,335 per poi risalire leggermente a 1,3377.

S&P ha precisato che potrebbe ridurre di un gradino il rating di Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Olanda e Lussemburgo e fino a due notch quelli degli altri paesi, incluse Francia e Italia. Per l’Italia l’agenzia di rating ha detto che il governo Monti si è impegnato nell’attuazione delle riforme ma prefigura l’aumento dei rischi sulle prospettive di crescita e sulla stabilità finanziaria. La decisione di S&P arriva a sorpresa proprio nella settimana del vertice salva-euro che si terrà a Bruxelles l’8 e il 9 dicembre.

“La minaccia di dover incassare un peggioramento del merito di credito per salvare l’Europa dalla bancarotta potrebbe irrigidire ulteriormente le posizioni dei Paesi più virtuosi che continuano a domandarsi se davvero ne valga la pena”, commenta oggi Michael Hewson, analista di CMC Markets. In questo contesto frammentato, l’esperto di CMC Markets rimarca come l’euro/dollaro non riesce a superare 1,35 dollari, mentre “una discesa sotto 1,3340 ne riaprirebbe il canale ribassista verso 1,30”.

Tra le altre valute il dollaro australiano non paga eccessivamente l’atteso taglio dei tassi decretato oggi dalla Reserve Bank of Australia. Il cross AU$/US$ si mantiene sopra 1,02 $. Il costo del denaro è sceso ulteriormente dal 4,5 a 4,25%, dando seguito al primo taglio effettuato un mese fa per stimolare la crescita che potrebbe pagare il rallentamento globale in atto. Domani attesa l’importante lettura del pil australiano nel terzo trimestre (consensus +1,2% t/t e +2,3% a/a).